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Regioni ed Enti Locali

Sicilia, indagini e arresti sui dati della pandemia da Covid: le prime reazioni

“Sono indagini che aprono uno squarcio inquietante sulla linea d’azione di parti del sistema della Sanità regionale in una fase così emergenziale e delicata”.

Lo afferma il già Sindaco di Agrigento, Lillo Firetto che aggiunge:

“In un altro Paese, in una regione “altra”, il senso di responsabilità sarebbe più forte dell’attaccamento alle poltrone. Penso, quindi, che solo il terribile sospetto avrebbe indotto subito alle dimissioni il Governo regionale e in particolare chi ha gestito e gestisce l’emergenza. Attendiamo di sapere e capire di più. Ma credo che non sia più il tempo di cercare giustificazioni alla fin troppo ovvia superficialità con cui la Sanità regionale si è preoccupata di difendere il diritto sacrosanto alla salute dei siciliani. È trascorso più di un anno da quando la Sanità regionale rispondeva agli accorati appelli dei sindaci accusandoli di sciacallaggio, allarmismo e terrorismo , paventando perfino denunzie”.

Ad intervenire anche Konsumer Sicilia. “L’ennesimo scandalo che ha travolto la sanità in Sicilia, lascia sgomenti quanti continuano quotidianamente a sperare in un deciso cambio di passo che freni questa preoccupante emorragia. “Il quadro indiziario è tale che, se confermato, andrebbe a sovraccaricare un’emergenza sanitaria ed economica che merita, al contrario, di essere prontamente arginata” – afferma l’Avv. Giancarlo Pocorobba, Presidente di Konsumer Sicilia. “Riteniamo la vicenda incresciosa e del tutto lesiva dell’immagine della Sicilia onesta e laboriosa che l’agire di pochi mira, eventualmente, a macchiare”. A rincarare la dose, l’Avv. Giuseppe Di Miceli, Vicepresidente: “Ringraziamo le nostre forze dell’ordine e la magistratura tutta per il disumano sforzo profuso a tutela della legalità e pur concedendo la presunzione di innocenza nei confronti di tutti i soggetti coinvolti, preannunciamo la nostra volontà di costituirci parte civile nell’instaurando processo penale”.

Il Presidente della Commissione Antimafia regionale siciliana Claudio Fava in riferimento all’inchiesta sulla falsificazione dei dati Covid-19 condotta dalla Procura di Trapani ha affermato: “Le dimissioni di un assessore alla salute che falsifica e fa “spalmare” i dati sul Covid non vanno chieste dall’opposizione: vanno pretese dal presidente della Regione. Stamattina. Come primo atto di decenza morale. Quanto a Musumeci, se davvero non sapeva, l’inettitudine di un Presidente incapace di controllare la gestione dell’emergenza è colpa grave e imperdonabile.
Una colpa che non gli permetteremo di nascondere lanciando la palla in tribuna, come è uso fare da tre anni a questa parte”.

“Di gravità inaudita la notizia degli arresti di oggi nei confronti di dirigente e collaboratori del Dipartimento regionale per le Attività sanitarie e Osservatorio epidemiologico (Dasoe) dell’Assessorato della Salute della Regione Siciliana che sarebbero responsabili di circa 40 episodi di falso commessi tra novembre e il 19 marzo scorso. Tra gli indagati ci sarebbe anche l’assessore Ruggero Razza, accusato di falso. Arresti che preoccupano la stessa tenuta dell’intero sistema sanitario regionale. Inconcepibile pensare che si sarebbe ricorsi a tali espedienti per evitare che l’Isola finisse in zona arancione o rossa. E pensare che dalla Regione Siciliana lanciavano accuse pesanti verso il Presidente Conte, tacciando le decisioni del governo nazionale quale mere scelte politiche. Alla luce di quanto sta accadendo, ci chiediamo quanto sia grave la situazione. I cittadini adesso devono sapere qual è la verità. Ne approfitto per fare un plauso ai Nas di Palermo e del Comando provinciale di Trapani e alla Procura di Trapani per questa inchiesta”. Così il vicepresidente della commissione Attività produttive alla Camera, il deputato M5S Andrea Giarrizzo.

Il deputato agrigentino Michele Sodano afferma: ” Ogni giorno impariamo che non c’è mai limite al peggio. Quando, ad inizio pandemia, gridavamo “ne usciremo migliori” ci sbagliavamo, di grosso. È notizia di oggi l’arresto di due dirigenti della regione Sicilia e l’indagine a carico dell’Assessore alla Sanità Razza con l’accusa di falso materiale ed ideologico. Dalle intercettazioni emergono frasi spaventose come “Spalmiamo i morti”. Il sistema era chiaro: trasmettere dati falsati all’Istituto Superiore di Sanità consentire alla Sicilia di rimanere in zona gialla. Ricordo anche le dichiarazioni di quei giorni in cui illustri politici siciliani non tardavano nel prendersi i meriti per le mancate restrizioni. Si pavoneggiavano sulle spalle dei Siciliani mentre i decessi aumentavano e gli ospedali erano pieni. Il Presidente Musumeci ha confermato la sua fiducia nell’Assessore alla Sanità Razza e questo è ancora più imbarazzante. Se, come si dice, il Presidente non era a conoscenza dei fatti, provveda immediatamente alla rimozione dell’Assessore e, se non lo fa, sia l’Assessore stesso a dimettersi”.

Anche il sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti, Giancarlo Cancelleri dice: “Le notizie di stamattina sono agghiaccianti. Per mesi abbiamo assistito alle sceneggiate messe in atto dal presidente Musumeci e dal suo fidatissimo assessore Razza. Hanno schernito il sistema delle zone differenziate e non hanno mai perso occasione per criticare e attaccare ogni azione del Governo nazionale. Se fosse accertato quanto leggiamo saremmo davanti al fatto più grave mai avvenuto nel nostro paese durante questa pandemia, altro che Gallera, Fontana e la Lombardia, qui il duo Razza-Musumeci per “un disegno politico scellerato”, come scrive il Gip dell’inchiesta, hanno spalmato nel tempo il numero dei decessi e dei contagiati comunicando così dati falsi all’Istituto Superiore della Sanità, tutto ciò per evitare la zona rossa, mettendo così in pericolo la vita dei siciliani. Non mi faccio impressionare dall’avviso di garanzia, ho grande rispetto per il lavoro della magistratura e sono loro che dovranno giudicare l’operato di tutti i coinvolti, anche dell’Assessore Razza, ma le parole che emergono dalle intercettazioni non hanno bisogno di un magistrato per essere valutate, fanno schifo e basta! “Spalmiamo i morti” queste sono le vergognose parole di Razza che si apprendono dalle intercettazioni che stanno emergendo, un personaggio pubblico non può mentire alla popolazione solo per un tornaconto politico mettendo a rischio la salute pubblica, perché ciò, non solo è grave, ma soprattutto è immorale. Per questo motivo deve dimettersi, perché la sicilia e i siciliani meritano di più”.