Sicilia, bilancio della Regione: la parola a Margherita La Rocca Ruvolo e Giovanni Di Caro
Il bilancio della regione è stato approvato, non senza difficoltà e non senza problematiche emerse tanto a livello politico quanto contabile: ha pesato, e non poco, la sentenza della corte dei Conti sui 500 milioni di Euro che la Regione dovrà rateizzare in tre anni.
C’è chi ritiene questo bilancio come l’unico realmente approvabile, per via dei margini stretti di manovra dell’esecutivo, evidenziando come però, al contempo, però ha ristretto l’esecuzione dell’esercizio provvisorio al solo mese di gennaio. Dall’altro lato, ovviamente c’è chi critica la norma sia nei meriti che nei metodi usati dal governo guidato da Nello Musumeci per giungere ad una repentina approvazione.
Per sentire entrambe le posizioni, abbiamo contattato due parlamentari all’Ars agrigentini: Margherita La Rocca Ruvolo, esponente dell’Udc e dunque rappresentante della maggioranza, e Giovanni Di Caro, deputato del Movimento Cinque Stelle.
Idee ed opinioni divergenti sulla manovra, entrambi richiamano però all’appuntamento di giorno 11, quando all’Ars approderà la finanziaria e dove dunque si potrebbe intervenire sull’impostazione del bilancio approvato nei primi giorni di febbraio.
Nelle considerazioni dei due deputati, ampio risalto viene dato senza dubbio, pur su posizioni diverse, al buco da due miliardi di Euro interno alle casse della Regione: “Il bilancio – spiega Margherita La Rocca Ruvolo – ha risentito dell’impatto discendente dei circa 500 milioni di euro che la Regione dovrà ammortizzare in tre anni, per effetto della recente sentenza della Corte dei conti, fermo restando l’ulteriore rateizzazione in 30 anni della restante parte”.
Secondo Di Caro quell’enorme disavanzo è anche frutto della gestione attuale dei conti regionali: “Si tratta di un bilancio lacrime e sangue con tagli lineari che colpiscono praticamente tutti i settori, di cui faranno le spese i siciliani – tuona il deputato grillino – Un bilancio svuotato, e un governo senza idee, che continua a navigare a vista verso Roma dove l’assessore Armao è andato a chiedere aiuto per spalmare in 30 anni un debito enorme, frutto delle gestioni disastrose del passato e della complicità del governo attuale, che in un anno ha ulteriormente peggiorato la situazione”. Dito puntato anche sulle partecipate: “Non si conoscono le condizioni di queste società della regione siciliana, perché i bilanci di queste ultime sembrano essere un segreto di Stato, forse perché si scoprirebbe che sono quasi tutte fallite”.
Non tutto però è perduto, secondo La Rocca Ruvolo: “La cornice entro cui è stato approvato il bilancio è particolarmente critica – conferma la deputata dell’Udc – Ma è anche vero che l’approvazione di questo strumento consentirà lo sblocco regionale della spesa corrente e, soprattutto, costituirà la base contabile per l’accordo Stato – Regione in materia finanziaria che consentirà, auspico, anche la sopra accennata rateizzazione del restante debito la quale è necessaria per liberare e programmare risorse per investimenti”.
C’è infatti questa possibilità, il governo di Palermo sta trattando con Roma per spalmare quei famosi 500 milioni di Euro che hanno incatenato molti capitoli del bilancio regionale. Somme che potrebbero essere “liberate” in vista del via del dibattito sulla finanziaria e, in tal senso, Di Caro sembra avere le idee molto chiare: “Occorre immediatamente rimpinguare capitoli totalmente azzerati come quello per la campagna di meccanizzazione ESA – dichiara il rappresentante grillino – Musumeci e la sua maggioranza hanno già dimenticato quanto sono stati utili gli uomini e i mezzi dell’Ente Sviluppo Agricolo nelle fasi post emergenza alluvione dello scorso novembre”.
“Sono stati tagliati i fondi anche per i Consorzi di bonifica – prosegue poi Di Caro – Il trasporto pubblico locale e i disabili, solo per fare qualche esempio, sconteranno colpe di cui, come al solito, non si conosceranno mai i colpevoli”.
Critiche sono poi lanciate dall’esponente dell’opposizione alle misure previste per la provincia di Agrigento: “Ho cercato in tutti i capitoli delle 1500 pagine del bilancio regionale. Ho trovato solo un contributo di cinquanta mila euro per assicurare l’attività della fondazione Teatro Pirandello di Agrigento. Novità davvero tristi e desolanti”. Non è dello stesso avviso Margherita La Rocca Ruvolo, che in merito alla nostra provincia espone le sue posizioni sia da deputato che da sindaco del comune di Montevago: “Preso atto della difficile situazione di bilancio – dichiara la rappresentante dell’Udc – Saluto con favore alcuni interventi previsti dalla legge di stabilità che contiene norme, i cui effetti ricadranno anche nella mia provincia”.
Il primo cittadino di Montevago fa rifermento a quelle norme che “mirano a favorire gli investimenti ed i consumi e che prevedono misure di agevolazione al credito in favore delle imprese, ivi comprese quelle vittime di usura ed estorsioni”. “Auspico – conclude La Rocca Ruvolo – Che le stesse possano consentire, in parte, un riequilibrio della spesa produttiva rispetto a quella corrente”.
Intanto, come detto, lunedì si torna in aula: c’è la finanziaria da approvare con sul piatto le aspettative sulla trattativa tra Palermo e Roma circa la rateizzazione dei debiti che la regione deve pagare in appena tre anni. Oramai è quello l’appuntamento a cui guardano maggioranza ed opposizione: si tratta, probabilmente, del nuovo possibile banco di dibattito e scontro tra il governo e le forze di minoranza, sia grilline che del Pd e di Leu.
Mauro Indelicato – Infoagrigento.it