Sarà infatti la forte percentuale di umidità presente nell’aria a favorire lo sviluppo delle zanzare, ed in particolar modo del tipo “Aedes albopictus”. La zanzara tigre negli ultimi anni è arrivata a costituire un serio motivo di preoccupazione sanitaria e ambientale. L’aspetto caratteristico la rende ben riconoscibile: grazie al corpo nero a bande trasversali bianche sulle zampe e sull’addome e con una striscia bianca che le solca il dorso e il capo, si distingue dalle altre zanzare per le abitudini e il ciclo di vita.
A rivelarlo è uno studio del Meteo Zanzare sviluppato da Vape Foundation, l’organizzazione senza fini di lucro che promuove la ricerca scientifica per sostenere la lotta agli insetti nocivi.
Lo studio è stato sviluppato in collaborazione con con il professor Simone Orlandini dell’Istituto di Biometereologia del CNR di Firenze, e con Claudio Venturelli, esperto di Entomologia Urbana e Sanitaria e membro del comitato scientifico di Vape Foundation e si baserebbe su un modello matematico che incrocia l’andamento stagionale e climatico con le attività e il ciclo biologico delle diverse specie di zanzara. Il modello usa come campione 1 ettaro di terreno rappresentativo del capoluogo di provincia e ne analizza la concentrazione di zanzara Tigre.
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