Tanta frutta e verdura, ancora meglio se fresche. Poca carne rossa. Non eccedere con bevande gassate e zuccheri. Tenere sotto controllo il proprio peso. Sono le raccomandazioni che dovremmo seguire per prevenire tumori e malattie cardiovascolari. Ma il complesso mondo del rapporto tra alimentazione e salute non è fatto solo questo.
Sull’altro piatto della bilancia (mai termine fu più appropriato) pesano anche i disturbi del comportamento alimentare (Dca). Patologie come anoressia, bulimia, binge eating: disturbi che “sconvolgono la vita”, ricorda la Società italiana di psicopatologia dell’alimentazione, in cui “sembra che tutto ruoti attorno al cibo e alla paura di ingrassare”. È proprio all’“accettazione del proprio corpo” e alla “celebrazione della diversità” che è dedicato l’International No Diet Day, una giornata internazionale per sensibilizzare l’opinione pubblica su problemi alimentari e sulle difficoltà psicologiche di chi si trova ad affrontarli. Ma anche per promuovere uno stile di vita salutare e mettere in guardia contro i pericoli delle diete improvvisate.
Le diete improvvisate, infatti, oltre a essere pericolose sono quasi sempre inefficaci: stando a quanto dichiara l’Institute of Medicine, infatti, “chi completa i programmi di dieta perde, approssimativamente, il 10% del proprio peso corporeo, ma ne riacquista i due terzi entro un anno e il resto nei cinque anni successivi”.
L’iniziativa è stata promossa, nel 1992, da Mary Evans Young, ex-anoressica britannica, autrice del libro Diet Breaking: Having it all without having to diet e fondatrice dell’associazione Diet Breakers. Nel suo libro, Young racconta di aver deciso di passare all’azione “dopo aver saputo che una ragazza di 15 anni si era suicidata dopo essere stata presa in giro perché grassa”. La prima edizione, 23 anni fa, si tenne a casa della stessa Young; da allora, l’evento è cresciuto e viene oggi celebrato in diverse nazioni del mondo.
Come testimoniano diversi studi epidemiologici, purtroppo, la situazione della salute alimentare è in effetti piuttosto preoccupante: “Lavori scientifici internazionali”, spiega il ministero della Salute, “mettono in evidenza una incidenza di nuovi casi di disturbi del comportamento alimentare nella fascia femminile tra i 12 e i 25 anni e stimano nei paesi occidentali, compresa l’Italia, la prevalenza dell’anoressia nervosa intorno allo 0,2-0,8%, quella della bulimia nervosa intorno al 3% e quella dei disturbi del comportamento alimentare non altrimenti specificati (Dca-Nas) tra il 3,7% e il 6,4%”.
Il rapporto maschi-femmine si sta modificando: attualmente vale uno a nove, ma il numero di maschi è in continua crescita, specie in età adolescenziale e preadolescenziale. È per questi motivi che la giornata No Diet, racconta il National Center for Eating Disorders canadese, “è una grande opportunità per incoraggiare gli individui ad avere stili di vita salutari senza l’ossessione per le taglie e per il peso. L’ossessione per la dieta può essere pericolosa, se si pensa che il 30% delle bambine tra 10 e 14 anni è stata a dieta pur avendo un peso normale”. Le ultime due ricerche pubblicate nel campo, ricorda l’Ansa, hanno mostrato, per esempio, che basta bere una bibita zuccherata in meno al giorno per diminuire di un terzo il rischio di diabete e che alzarsi dalla sedia due minuti ogni ora, per chi svolge lavori sedentari, diminuisce di un terzo il rischio di morte prematura.
Per quanto sia importante mettere in guardia dall’ossessione per le diete, è bene però sottolineare, ancora una volta, tutti i pericoli dell’obesità. Proprio in proposito a questo, gli scienziati dell’Institute of Medicine, sottolineano di “essere d’accordo, naturalmente, con il concetto che ci dovrebbe essere più accettazione della diversità di attributi fisici tra le persone, meno fiducia in diete avventate per ottenere un determinato aspetto fisico e nessuna ossessione per il peso in persone vicine al proprio peso ideale.
Però”, concludono, “è assolutamente inappropriato perorare la causa secondo la quale gli individui obesi dovrebbero semplicemente accettare il proprio peso e la propria immagine e non cercare di dimagrire, specialmente quando l’obesità aumenta il rischio di insorgenza di altre malattie”. Come a dire: non guardate la bilancia. Ma solo per oggi.
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