Una storia di violenze gratuite e sevizie termina con la condanna a 26anni di carcere.
A dover passare i suddetti anni in “gattabuia” due nigeriani. Il 46enne e il 26enne, giunti in Italia nel 2017 e fermati dagli agenti della Squadra mobile di Agrigento, una volta interrogati dal Gip, avrebbero timidamente ammesso solo parte degli scempi compiuti nella “casa Bianca”, il luogo sito in Libia, dove i migranti venivano raccolti, imprigionati, picchiati, seviziati prima della partenza verso l’Italia. Tante troppe le testimonianze dei test ascoltati che avrebbero riferito non soltanto che i due imputati partecipassero attivamente alle violenze di diverso genere, ma che in un caso avrebbero anche ucciso il fratello di uno dei test e addirittura tentato di bruciarne vivo un altro.
Adesso, dalla corte di Assise di Agrigento, arriva la condanna per associazione a delinquere finalizzata alla tratta di esseri umani, sequestro di persona e violenza sessuale.
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