Servizio sanitario ad Agrigento: Cartello sociale, sindaci e sindacati scendono in piazza
Cartello Sociale della provincia di Agrigento e i sindaci, insieme alle associazioni di categoria e tanti cittadini, manifesteranno il 17 giugno alle ore 9.30, in Piazza Cavour ad Agrigento per salvare il Servizio sanitario nazionale.
Il Servizio sanitario nazionale è prossimo al collasso. È questo il risultato di oltre un decennio di definanziamento, di chiusure di ospedali e reparti, di tagli indiscriminati al personale, ai posti letto e ai servizi.
Una crisi che riguarda tutta Italia, e che risulta ben tangibile in Sicilia dove le condizioni di lavoro negli ospedali sono insostenibili, e incentivano una fuga oramai inarrestabile del personale sanitario verso le strutture private.
Fuga che crea inevitabilmente dei vuoti di organico che non si riescono a colmare, poiché i giovani non vogliono più lavorare nella sanità pubblica. E le conseguenze ricadono sui pazienti, costretti ad attese infinite per qualsiasi prestazione. Il rischio che la sanità pubblica fallisca, quindi, è un problema che tocca da vicino sia il personale sanitario che i cittadini.
Per questo il Cartello Sociale della provincia di Agrigento e i sindaci, insieme alle associazioni di categoria e tanti cittadini, manifesteranno il 17 giugno alle ore 9.30, in Piazza Cavour per salvare il Servizio sanitario nazionale.
Pertanto si chiede un aumento degli investimenti in sanità e l’eliminazione dell’anacronistico tetto di spesa per il personale che, fermo al 2004, impedisce le assunzioni.. E soprattutto si chiede un contratto collettivo nazionale che migliori radicalmente le condizioni di lavoro dei medici e dei dirigenti sanitari. La trattativa per il rinnovo del CCNL del triennio 2019-2021 è in corso, e stanno emergendo proposte inaccettabili: dai servizi e la pronta disponibilità da prestare in più presidi, spesso distanti decine di chilometri, ai direttori di reparto sostituiti da medici con una specializzazione diversa. Non è così che si rende il Servizio sanitario nazionale attrattivo per i giovani, e non è così che si frena la fuga dei medici dagli ospedali pubblici». Se non si migliorano le condizioni di lavoro negli ospedali pubblici non lavorerà più nessuno, e i cittadini saranno costretti a pagare per essere curati e assistiti. Dinanzi alle politiche degli ultimi anni, sorge il dubbio che il fine ultimo sia proprio questo: far fallire la sanità pubblica ed incentivare quella privata. Un progetto che sanitari e cittadini devono contrastare, insieme.