In particolare, durante il pattugliamento, i militari della Tenenza di Vittoria hanno notato un’autobotte rifornire una cisterna all’interno della predetta ditta.
Insospettiti dall’atteggiamento dei soggetti presenti, hanno richiesto l’esibizione della documentazione comprovante l’origine del carburante trasportato, ma né l’autista, né il titolare del deposito di appartenenza del mezzo e neanche il proprietario dell’azienda destinataria del prodotto, sono stati in grado di giustificare la legittima provenienza di una notevole quantità di gasolio agricolo soggetto ad accisa agevolata.
Pertanto, sentita la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa, i militari hanno sequestrato l’autobotte, la cisterna e il prodotto per l’ipotesi di contrabbando, mentre i tre soggetti sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria a piede libero.
Il fenomeno rientra nell’indebito utilizzo dell’assegnazione annuale di un quantitativo di gasolio destinato all’agricoltura ai soggetti aventi diritto, in relazione al possesso di macchine agricole ed alla disponibilità effettiva dei terreni.
Il sistema, recentemente cambiato in un’ottica di semplificazione, permette al cosiddetto utente “UMA (utente motori agricoli)” di acquistare del gasolio in depositi autorizzati, da destinare alla movimentazione dei macchinari agricoli, godendo di una forte riduzione di accisa, rispetto agli altri usi, come, ad esempio, quello della autotrazione.
L’operazione di servizio testimonia il forte impegno della Guardia di Finanza nel contrasto alle frodi nel settore delle accise, comparto caratterizzato da elevata incidenza fiscale sul prezzo dei prodotti e, conseguentemente, interessato da molteplici forme di evasione. Il Corpo svolge una incisiva azione mediante controlli su strada e presso gli impianti di produzione e distribuzione, al duplice fine di tutelare la pretesa erariale e la correttezza del mercato, a favore delle imprese che operano onestamente.