La loro richiesta era quella di essere inserite nelle graduatorie ad esaurimento, per intenderci quelle da cui attingerà il Ministero se dovesse passare il decreto “buona scuola” per l’assunzione definitiva. Un sogno insomma, che però rischiava di essere spezzato dal decreto ministeriale 235 del 2014 che precludeva, agli aspiranti docenti, di essere inseriti nelle GAE. Per molti di loro, probabilmente i più agguerriti e temerari, questo pericolo è stato scongiurato visto che grazie al ricordo presentato, la sentenza del 16 aprile scorso, ha disposto l’annullamento dei criteri fissati dal decreto ministeriale suddetto.
“Deve ritenersi che debbano essere inseriti a pieno titolo nelle graduatorie ad esaurimento i destinatari di sentenze che abbiano definito, nel merito, la controversia in senso favorevole ai ricorrenti”. Questo è quanto dichiarato dal dirigente dell’Ufficio Contenzioso del Ministero, Laura Pocci, che tramite una nota ha informato tutti gli ex provveditori agli studi. Ma la beffa è dietro l’angolo, proprio perché i docenti che non hanno fatto ricorso pur trovandosi nelle stesse situazioni dei vincitori del ricorso stesso, non potranno godere degli stessi benefici. “Si ritiene che nelle graduatorie ad esaurimento debbano essere inseriti con riserva i diretti destinatari di ordinanze cautelari favorevoli con esclusione di coloro che pur trovandosi nella medesima situazione giuridica, abbiano tuttavia prestato acquiescenza al decreto ministeriale non invocando alcuna tutela giurisdizionale”.
Questo è quanto comunicato dal direttore dell’Ufficio scolastico Agrigentino, Raffaele Zarbo, a tutti gli interessati.
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