Era gigantesco il Dixmude, il famoso dirigibile di costruzione tedesca ma di nazionalità francese che nel 1923, durante una tempesta, fu colpito da un fulmine e colò nel mare di fronte a Sciacca. Le acque si chiusero su 10 passeggeri e 40 uomini di equipaggio, e restituirono alcuni corpi solo giorni dopo: le loro tombe saranno uno dei fil rouge – insieme a sepolcri e cappelle gentilizie di personaggi celebri come Accursio Miraglia o Angelo Scandaliato – che legherà un’inedita passeggiata di Go Sciacca Go … al cimitero.
È una delle novità di questo ultimo weekend delle Vie dei Tesori a Sciacca: sabato e domenica (19 e 20 ottobre) ripartiranno luoghi, esperienze e passeggiate. Se invece volete lasciarvi condurre dal naso, dovete raggiungere sabato le Aromatiche Clagia: qui si scoprirà che esiste il basilico perenne alla liquirizia, l’elicriso che ricorda il profumo … dell’agnello, un timo alla fragola che arriva da Israele o l’erba fungo dalla Nuova Guinea. 5 mila ettari di serre, 50 mila piante e 97 varietà diverse, tutte edibili: sarà un vero viaggio odoroso con tanto di agri-aperitivo a km0.
Le Vie dei Tesori è al suo ultimo fine settimana anche a Marsala, Ragusa e Scicli, Noto, Carini; mentre a Palermo e Catania durerà fino al 3 novembre. Il festival è stato confermato nel calendario biennale degli eventi di grande richiamo turistico della Regione Siciliana. Con Unicredit come main sponsor e l’USR (Ufficio Scolastico Regionale) che collabora alla formazione degli studenti. Con Terre dei Tesori si può andar per cantine, vigneti, frantoi, caseifici, vivai, in collaborazione con l’Assessorato regionale all’Agricoltura.
LE VIE DEI TESORI A SCIACCA. Il carcere è sold out da tempo, ma le dimore storiche sono splendide e tutte aperte: dall’enfilade di saloni di palazzo Tagliavia di San Giacomo, che svetta ancora altero sul mare, a Palazzo Licata Borsellino, tuttora abitato dai proprietari, dove si potrà anche scendere nelle enormi grotte preistoriche, un tempo magazzini. E ritorna anche casa Museo Scaglione con la sua collezione ottocentesca “d’ambientazione”. Ultima occasione, sabato, per scorrere gli storici documenti catastali all’Archivio di Stato; a Palazzo dei Gesuiti si può consultare il fondo antico della Biblioteca, 18 incunaboli, stampati soprattutto a Venezia, il Libro Rosso e il Libro Verde. Tra le chiese è da riscoprire il minuscolo Carminello, riaperto solo da pochi mesi, dove si ammira la statua splendente della Madonnina del Carmelo; poi la chiesa normanna di Sant’Antonio Abate, oratorio chiuso al culto che in una nicchia racchiude una bellissima Crocifissione. Santa Maria del Riposo apre solo domenica: qui si fermavano i pellegrini che, scendendo una mulattiera, raggiungevano il santuario di San Calogero. Guardandola dall’esterno, nessuno crederebbe che dentro Santa Caterina – fondata nel 1109 dalla contessa normanna Giulietta – ci siano dipinti e statue di valore. Se invece si vuole scoprire il tesoro della chiesa Madre – suppellettili liturgiche, ostensori, reliquie dei santi, tele preziose e ex voto – si deve raggiungere il Mudia, il Museo d’arte sacra; mentre nella chiesa più antica di Sciacca, l’austera San Nicolò La Latina, lavora sempre l’artista Lucia Stefanetti.
Sabato si può anche raggiungere il Museo dell’olio dentro un frantoio dove vi faranno capire la differenza tra Nocellara del Belice, Biancolilla e Cerasuola; domenica invece si andrà fino alle Acque Molinelli e alle antiche terme selinuntine. Ultimi giorni al Museo del Mare del complesso Fazello per esplorare virtualmente (con gli oculus) i fondali marini scoprendo che l’Isola Ferdinandea … è proprio vulcanica. È stata l’esperienza più gettonata dell’intero festival saccense, proposta da Marevivo in ambienti in 3D e a 360 gradi. Per scoprire il corallo che arriva dall’isola che si è inabissata, bisogna scorrere i capolavori di oreficeria della gioielleria Nocito. E per chiudere, domenica a Palazzo Lazzarini ci si sentirà un po’ Rosalia, la dolce “capinera” di verghiana memoria scoprendo come vivevano le “novizie” appena giunte in collegio: è la visita teatralizzata (molto applaudita) dell’associazione La Danza ASD.
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