L’uomo, nel 2014, attentò alla vita della moglie con un taglierino, ferendola gravemente, salvo poi fuggire e rifugiarsi nel cimitero comunale, luogo in cui prestava servizio. Chiesto il rito abbreviato, il saccense è stato condannato in primo e secondo grado a sei anni di carcere.
Visto il giudizio, ancora mancante da parte della Cassazione, il legale del 54enne intende impugnare il provvedimento di depennamento da LSU, e di ricorrere al Tar visto che la condanna non è, allo stato, definitiva.
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