E’ un libro di fotografie di Angelo Pitrone al quale hanno collaborato quattro autorevolissimi intellettuali: Salvatore Ferlita critico letterario, Armando Sichenze architetto internazionale, Andrea Bartoli il notaio patron della Farm e Giuseppe Maurizio Piscopo maestro ribelle. Il libro a Luglio sarà presentato a Matera e merita di essere conosciuto perché Favara non è un paese qualsiasi ma è la metafora del mondo. Davvero una gran bella soddisfazione per i quattro autori, molto noti ed apprezzati, che sbarcano nella Capitale Europea della Cultura, con un volume ben scritto e con prezioso materiale iconografico.
Il libro
Favara, grosso centro della Sicilia occidentale in provincia di Agrigento, un tempo noto per le sue miniere di zolfo e per le concerie, da Pirandello additato quale “paese d’assassini, dove ammazzare un uomo era come ammazzare una mosca”, negli ultimi anni ha cambiato pelle. Fino a qualche anno fa era soltanto una città ferita e paradossale, protetta da palazzoni orrendi e mai terminati (inquietanti mura di cinta), tirati su alla stregua di blasfeme e inconcludenti torri di Babele, con un centro storico polverizzato, privo quasi della sua memoria millenaria di pietre, malta, coppi. Ma dalla piaga ulcerosa di un tessuto urbano brutalizzato in nome dell’incuria, dell’ignoranza e del malaffare, è venuta fuori di recente, come prova a raccontare questo libro, una sorprendente escrescenza. Il suo cortile più caratteristico, una sorta di matrioska araba di viuzze e piccoli slarghi, ha infatti conosciuto ultimamente un’inattesa e straniante ribalta, trasformandosi in un museo, una galleria d’arte, una residenza per artisti. E come un virus che si propaga, in forza però di un virtuoso effetto domino, in altri luoghi di Favara le rovine stanno accogliendo a braccia aperte la rigenerazione possibile.
Gli autori
Angelo Pitrone (Agrigento 1955), si occupa di fotografia fin dagli anni Settanta. Negli anni Ottanta pubblica un volume sul territorio di Agrigento: Viaggio nella Sicilia di Pirandello, per l’editore fiorentino Vallecchi (1984), e, più avanti, l’album fotografico Palermo Bandita (Sciascia Ed.1997), con un testo di Giuseppe Tornatore. Le immagini di Palermo rappresentano un momento di svolta, di passaggio tematico e di stile della sua fotografia, che si concentra soprattutto sulla Sicilia, terra dove ha scelto di vivere e di lavorare. Nel 1998 appare Pirandello e i Luoghi del Caos (Sciascia Ed. 1998), con lo scrittore Matteo Collura, sul paesaggio del Caos, esponendo per la prima volta una mostra fotografica nella Casa Natale di Luigi Pirandello. Altri titoli: Solarium (Epos, 2001), L’isola del mito (Regione Sicilia, 2000), I luoghi del romanzo (Sciascia, 2004), Linea di terra (Edizioni di Passaggio, 2005), Migranti (L’Epos, 2006), Viaggio d’acqua (Edizioni di Passaggio, 2006), La città degli angeli (Sciascia, 2006), Convivio (L’Epos, 2007), Berlino, oltre il muro (Plumelia, 2009), Migranti (Ezio Pagano, ed. 2009), Palermo Cordoba andata e ritorno (Ezio Pagano ed, 2011), Cefalù (Sciascia, 2012). Dal 2001 al 2008 ha insegnato “Storia e Tecnica della Fotografia” presso la facoltà di Lettere dell’Università di Palermo. Hanno scritto di lui: Giuseppe Tornatore, Edith de La Héronnière, Matteo Collura, Roberta Valtorta, Diego Mormorio, Giuliana Scimè, Gaetano Savatteri, Andrea Camilleri, Melo Freni, Francesco Calabrese, Maurizio Calvesi, Renato Tomasino, Aldo Gerbino, Enzo Lauretta, Pippo Pappalardo. Sue principali mostre personali: Grosseto, Milano, Assisi, La Spezia, Palermo, Agrigento, Roma, Mantova, Mendoza, Berlino, Vézèlai, Parigi, Cordoba.
Armando Sichenze. Nato a Roma vive al Sud. Ordinario di Progettazione Architettonica e Urbana in quiescenza. Molti PROGETTI con Ina Macaione sono pubblicati in Scrivere architettura. Multiscalarità e progetto/Writing architecture multiscale and design/表述建筑学与构建空间 (FrancoAngeli 2013). Altri volumi più recenti: Architettura vs nichilismo (Mimesis 2011); Dentro Matera/Into Matera (Giannatelli, 2014); Architetture clandestine/ Secret architecture, Viaggi nelle 131 città-natura della Basilicata (Giannatelli, 2017); il romanzo Stelle di giorno (Spazio Cultura Edizioni 2018)
Salvatore Ferlita, nato a Palermo nel 1974, è professore associato di Letteratura italiana contemporanea presso l’Università degli studi di Enna Kore, dove insegna Letteratura italiana, Letteratura italiana contemporanea per la scuola primaria e dell’infanzia e Composizione in lingua italiana. Dirige la scuola di attori a indirizzo classico contemporaneo e comico popolare, presso il teatro “Agricantus” di Palermo ed è direttore artistico del teatro “L’Idea” di Sambuca di Sicilia. Critico letterario e saggista, presidente del premio “Sciascia-Racalmare”, è responsabile di diverse collane editoriali e ha partecipato in Italia e all’estero a convegni, tavole rotonde, seminari. Da anni collabora a “la Repubblica” (edizione siciliana) e al mensile “Segno”. Ha scritto, tra l’altro, I soliti ignoti (Dario Flaccovio, 2005), con la prefazione di Andrea Camilleri, Sperimentalismo e avanguardia (Sellerio, 2008), Novecento futuro anteriore (Di Girolamo, 2009), Contro l’espressionismo. Dimenticare Gadda e la sua eterna funzione (Liguori, 2011), Le arance non raccolte. Scrittori siciliani del Novecento (Palumbo, 2011), Alla corte di Federico (Bonanno, 2012), Non per viltade. Papi sull’orlo di una crisi (Mimesis, 2013), Palermo di carta. Mappa letteraria della città (il Palindromo 20013), La fine del tempo. Apocalisse e post-apcalisse nella narrativa novecentesca (FrancoAngeli 2015) assieme a Fabio La Mantia, Letture ricreative. Traiettorie e costellazioni letterarie (il Palindromo 2016). Con Giuseppe Maurizio Piscopo di recente ha curato il volume Merica Merica. Viaggio verso il nuovo mondo (Sciascia 2015) e ha pubblicato il volumetto La maestra portava carbone. Quando la Scuola diventa cattiva (Torri del Vento 2018).
Giuseppe Maurizio Piscopo (nato a Favara l’8 Marzo del 1953) è maestro elementare presso la scuola Raffaello Lambruschini di Palermo. Ha collaborato per un decennio con Radio Rai Sicilia e ha pubblicato, tra l’altro: Il Cinema, i bambini e la Sicilia (Provincia Regionale di Palermo 1998), Il Maestro dei sogni (Teatro della Posta Vecchia 1999), Palermo d’inverno (Casa Museo Antonino Uccello Palazzolo Acreide 2000), Musica dai saloni (Casa Museo Antonino Uccello 2008), Serenate al chiaro di luna (Nuova Ipsa Editore 2011), MericaMerica: viaggio verso il nuovo mondo con Salvatore Ferlita e le foto di Angelo Pitrone (Sciascia Editore 2015), Sogni e Passioni (Medinova Editore 2017), Le Avventure di Lino Panno (Qanat Editore 2017), La maestra porta carbone con Salvatore Ferlita (Torri del Vento Editore 2018). Il vecchio che rubava i bambini (Aulino Editore 2019). Tra i suoi dischi: TolìTolì (Fonit Cetra Torino 1978); Storie di un Maestro (Teatro della Posta Vecchia 1999); SintìtiSintìti (Produzione artistica Compagnia Popolare Favarese 2003), Viaggio con Marilena Monti (Phonotype Record Napoli 1986); Barberìa (Officina Teatrale Roma 2014). Ha ricevuto diversi riconoscimenti, tra cui il premio “Magister Vitae”a San Vito Lo Capo e il Premio Benemerenza Città di Favara.
Francesco Pira