La chiusura del punto nascita, cui facevano riferimento i cittadini di diverse zone dell’entroterra compresi alcuni centri del palermitano, costringerebbe i residenti a raggiungere, non senza difficoltà vista le condizioni in cui versano i collegamenti stradali, i lontani presidi presenti nelle zone non proprio limitrofe, di Palermo, Caltanissetta e Agrigento.
“Siamo stati scippati negli anni di tante risorse senza alcun beneficio per il territorio – dicono ancora Cacciatore e Greco Lucchina -. Nel caso specifico riteniamo a ragion veduta che bisogna andare oltre la logica inaccettabile dei “numeri” in quanto la suddetta struttura svolge, oltre a quella sanitaria, anche un’alta funzione sociale, creando un notevole indotto economico ed occupazionale. L’Amministrazione comunale nella sua interezza si riserva di intraprendere le opportune iniziative per contrastare una scelta che potrebbe comportare anche gravi tensioni sociali”.
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