Sanità, il Cartello Sociale di Agrigento: “si affama la bestia e poi si chiama il privato”
“Come volevasi dimostrare, si sta chiudendo il cerchio: si affama la bestia e poi si chiama il privato”.Lo afferma il cartello sociale della provincia di Agrigento che aggiunge: “A seguito delle dimissioni di un altro medico, che determinano la chiusura del reparto di ortopedia del San Giovanni di Dio, l’Asp di Agrigento facendo ricorso ad un’ interpretazione dell’ Assessorato regionale alla salute, trova una soluzione tampone che desta non poche perplessità”.
“Infatti, l’ Assessorato precisa che pur evidenziando che la fattispecie non rientra nel perimetro normativo della legge 5/2009, comunque esiste la possibilità di affidare a terzi servizi medici ed infermieristici grazie ad una nuova normativa nazionale nata per fronteggiare lo stato di grave carenza di organico del personale sanitario. Grazie a questa interpretazione l’ Asp di Agrigento si appresta ad affidare al privato il servizio, sia pure per un mese. Un precedente che apre la strada del ricorso ai privati, che si iscrive nella strategia non tanto sottesa che da tempo fa capolino nelle istituzioni governative. Le nostre iniziative per mettere in guardia la popolazione rispetto a tale disegno non erano dunque frutto di visioni fantascientifiche ma constatazioni di fatto rispetto al modo di procedere scelto dai responsabili della sanità pubblica. Una politica distratta, per usare un eufemismo, sta consentendo tutto ciò per interessi di parte e non certo per quelli della comunità. A loro chiediamo quale sarà il prossimo reparto da privatizzare?”