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San Leone, area di viale Emporium adibita a parcheggio TUA: la Soprintendenza chiarisce: “nessuna autorizzazione ai lavori”

La Soprintendenza ai Beni Culturali di Agrigento in una lunga nota inviata al Comune di Agrigento, agli Assessorati Regionali Territorio-Ambiente e Attività Produttive, al Comando provinciale dei Vigili del Fuoco, ai Carabinieri di Agrigento, all’Ufficio delle Dogane di Porto Empedocle e alla Procura della Repubblica di Agrigento, interviene dopo gli esposti presentati dall’Avv. Giuseppe Arnone sulla questione relativa all’area di viale Emporium adibita a parcheggio dei bus della ditta TUA.

In particolare, la Soprintendenza – a seguito degli esposti presentati, dall’associazione “Giosuè Arnone” e in riscontro a una nota del Comune di Agrigento nella quale si evidenziano gli esiti degli accertamenti condotti per vagliare l’esistenza di presunti abusi edilizi di varia natura – chiarisce la propria posizione e sottolinea che con la propria nota (richiamata dal Comune quale atto autorizzatorio per le vasche interrate per gasolio) “non fa alcun riferimento a vasche interrate per gasolio, ma genericamente a cisterne, né a modifiche dell’argine del fiume, opere, tra l’altro, non elencate dalla ditta nella nota di richiesta di autorizzazione, né sono presenti nelle planimetrie allegate“.

Con il suo esposto, l’avv. Arnone segnalava infatti la realizzazione “di enormi opere di scavo per allocare sotto il piano di campagna quattro grandi serbatoi di carburante quantificabili complessivamente in 100.000 litri” e la cementifìcazione “degli argini del fiume, modificando la morfologia dei luoghi concernenti il bacino idrografico e alterando il piano di campagna in relazione a tali argini“, allegando foto aeree da Google Maps riferite allo stato di fatto precedente e posteriore alla realizzazione di dette opere.

Nonostante il Comune di Agrigento avesse ritenuto le opere realizzare in regola, citando alcuni pareri positivi della Soprintendenza, quest’ultima ora chiarisce che il parere fornito del 2013 “non fa alcun riferimento a vasche interrate per gasolio, ma genericamente a cisterne, né a modifiche dell’argine del fiume, opere tra l’altro non elencate dalla ditta nella nota di richiesta di autorizzazione, né sono presenti nelle planimetrie allegate“. Nessun riferimento si sarebbe fatto poi alla realizzazione di un impianto di distribuzione carburanti, opera che sempre secondo la Soprintendenza non sarebbe “assentibile in zona A della valle dei templi“.

Per di più – sempre secondo l’organo di tutela ambientale – “non risulta alcun atto autorizzatorio né comunicazione di inizio lavori (che sono stati eseguiti senza l’alta sorveglianza per gli scavi)“; su quest’ultimo aspetto, invero, l’autorizzazione per la realizzazione dei serbatoi sarebbe già stata negata nel 1997.

In merito agli argini del fiume, la Soprintendenza evidenzia che l’autorizzazione per il parcheggio dei bus è stata negata con una nota datata 7 giugno 1988. Una “diffida” alla Sais con la quale si invitava  “alla rimessa in pristino dello spazio spianato per la realizzazione di un posteggio di autobus in piena Valle dei templi, in zona A di vincolo assoluto, creando un grave elemento di disturbo e di disdoro dai punti di vista più comuni e rilevanti della collina dei templi“.

Per quanto al punto della denuncia circa “la cementificazione degli argini del fiume e la modifica della morfologia dei luoghi concernenti il bacino idrografico”, agli atti – scrive la Soprintendenza – “si rileva una copia della foto aerea rilasciata dalla SAS-Palermo, fotogramma 346 strisciata 1, ripresa aerea eseguita il 27-07-1968, in cui si rileva che l’area esterna agli immobili risulta morfologicamente differente, rispetto allo stato attuale, anche rispetto agli argini del fiume. Nella nota prot. 10704/2015 è chiaramente riportato, essendo l’area sottoposta a regime di immodificabilità assoluta, al punto 10: “sono da escludere sbancamenti e/o livellamenti di terreno, al fine di non modificare la morfologia naturale del terreno circostante al complesso edilizio“.

Ora la “palla” passerebbe al Comune di Agrigento che – sempre secondo la Soprintendenza – sarebbe l’Ente deputato alle demolizioni nella Valle dei Templi nelle more della costituzione della squadra di pronto intervento del Parco.

Una vicenda che, dunque, resta aperta con il Comune che dovrà fare i conti con una “bacchettata” da parte dell’organo di tutela che di fatto chiarisce e smentisce gli asseriti provvedimenti autorizzativi richiamati dal Comune.