“Come ogni anno san Calò, il santo nero di Agrigento, è uscito dalla sua chiesa fuori le mura ed ha attraversato il centro storico. Per un giorno i suoi fedeli, i contadini di Rabato un tempo, un generico popolo oggi, sono padroni della città”.
Comincia così la presentazione della mostra “San Calò” di Tano Siracusa, promossa dal Centro culturale Pasolini presieduto da Maurizio Masone, e visibile all’indirizzo centroculturalepasolini.it.
La storia e la tradizione raccontate attraverso immagini scattate dalla metà degli anni ’80 fino al 2012, le usanze e le espressioni dipinte sul viso dei fedeli che “arrampicandosi sulla statua, sembrano voler scalare il cielo, oltrepassare la frontiera del miracolo”.
Oltre alle immagini, che si possono scorrere direttamente o ammirare in una sequenza musicata dal titolo “La processione di San Calò”, il Centro Pasolini presenta anche il cortometraggio “Sancalò” che mescola le musiche della tradizione con il rullo dei tamburi e l’immancabile “viva San Calò” e racconta anche ciò che accade prima della processione, quando “i fedeli irrompono nella chiesa, la espugnano, si impossessano del Santo che esce barcollando nella luce della piazza infossata, dove rullano i tamburi e la folla attende”.
“San Calò” resterà in mostra fino al 28 novembre prossimo, giorno del 40° anniversario del Centro culturale Pasolini per il quale sono in itinere e in programma diverse iniziative.
Cenni biografici
Tano Siracusa è nato ad Agrigento e ha cominciato a fotografare nei primi anni ’80. Ha svolto la sua attività fotografica prevalentemente nei paesi del sud del mondo e nella sua città, alternando il reportage di impostazione bressoniana ad un uso più diaristico e introspettivo del mezzo fotografico.
È stato condirettore del trimestrale Suddovest e direttore di Fuorivista, su entrambe le riviste ha curato ampi spazi dedicati al reportage fotografico. Attualmente fa parte della redazione di ‘Gente di fotografia’ ed è il principale animatore del sito dell’Associazione Bac Bac. Ha pubblicato su numerose riviste in Italia e all’estero e numerosi libri come ‘Perdersi in manicomio’, ‘Altri sud’, “Scattando incontro al tempo”, “Con i suoi occhi” e ‘Specchi’.
Tano Siracusa ha viaggiato molto e molti sono gli scatti che ha riportato con alcune pubblicazioni per il Centro culturale Pier Paolo Pasolini come Namaste, Catholic Mission Isimani e Los Sauces e dintorni.
Siracusa fonde il vero con uno spiccato gusto estetico ed è per questo che quei mondi dove convivono arretratezza e modernità sono sempre raccontati cercando e poi trovando la bellezza, sempre.
Da alcune settimane il “Pasolini” ha avviato una campagna di crowdfunding finalizzata a sostenere le attività del centro che da anni promuove la cultura ad Agrigento.