Successo per “Romeo e Giulietta”, tratto da William Shakespeare, al Teatro Comunale L’Idea di Sambuca di Sicilia.
Il “Romeo e Giulietta” di Salvo Dolce pone l’accento sul conflitto generazionale che vede contrapporsi i padri ai figli ed i vecchi ai giovani in un contrasto tra legge e sentimento, tra desiderio umano e incompatibilità sociale, tra la vita e la morte, come racconta meglio il regista che nelle note di regia scrive: “Tutta l’opera, anche nel suo linguaggio sia poetico che volgare, riverbera di scontri e contrasti su cui si regge l’architettura del dramma, e il rapido passaggio da uno stato all’altro mette in risalto la loro potenza. La nostra rilettura situa il dramma in una dimensione ibrida dove le tragedie diventano innocue, in uno spazio teatrale in cui verità e finzione si confondono: un luogo indefinito in cui l’attore varca il confine tra lo spazio invisibile dei camerini e quello visibile della scena. Romeo e Giulietta ci parla di giovani spesso sovversivi, ricercatori di libertà e felicità, vittime innocenti di un potere adulto e inconsapevolmente crudele”, conclude Salvo Dolce
Lo spettacolo è stato introdotto dal presidente del Teatro Comunale, Costanza Amodeo, che ha detto: “ Siamo molto felici di ospitare questa sera una produzione del glorioso teatro Libero di Palermo, fondato nel 1968. Un teatro molto particolare che ha portato l’innovazione e la sperimentazione, del codice espressivo teatrale, nella città di Palermo. Questa produzione porta la firma di Salvo Dolce, promettente regista di prosa che si misura con la compagnia su Shakespeare. Ricordo che un grande attore italiano, Carlo Cecchi, disse che Shakespeare è un’arma a doppio taglio. Per un attore interpretare Shakespeare è un punto di arrivo della carriera; questi attori sono tutti giovanissimi e bravi. Il testo che ascolteremo è stato tradotto da Salvatore Quasimodo. Quello che sentirete e vedrete, dunque, è effettivamente Shakespeare, anche la parte che non vi aspettate; Romeo e Giulietta, infatti, non è semplicemente una tragedia romantica, ma è anche una tragedia altamente erotica. Le parole che sentirete e le varie metafore sessuali che vedrete sono fedeli al testo. Shakespeare, infatti, coniuga un linguaggio molto alto, divino, con un linguaggio più popolare. Non c’è, dunque, solo innovazione contemporanea, ma il tentativo di interpretare il testo nel modo più giusto”, ha concluso Costanza Amodeo.
Pertanto, in uno spazio essenziale, elementi contemporanei si sono incontrati e scontrati con elementi del teatro classico, mettendo a nudo la centralità del ruolo dell’attore che si è fatto portatore del verbo shakespeariano e del suo gioco con i suoi personaggi in uno spettacolo che ha stupito e emozionato. Le scene ed i costumi di Giulia Santoro e Mario Chiappara e le luci di Gabriele Circo, poi, hanno contribuito alla potenza visiva del dramma che sono certo che ha risucchiato gli spettatori nella magia del teatro.
Luigi Mula