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Regioni ed Enti Locali

Sabato e domenica ad Aragona una due giorni a sostegno dei bambini del Congo

bambini-congo“Sosteniamo i bambini del Congo – mostra mercato di beneficenza” è il titolo della manifestazione in programma ad Aragona, in Piazza Umberto I, sabato 9 (dalle 9 alle 20,30) e domenica 10 giugno (dalle 10,30 alle 19,30).

Si tratta di una iniziativa benefica, organizzata dalla Caritas, Azione Cattolica, Gruppo Missionario Unità Pastorale Mater Ecclesiae e con il patrocinio del Comune di Aragona, per acquistare arredi e materiale per una scuola in Congo, un progetto sostenuto dal missionario Padre Gaspare Di Vincenzo. L’evento, presentato dal giornalista Luigi Mula, si articola in diversi momenti culturali e di spettacolo, con esibizioni degli alunni dell’ I. C. “Capuana” di Aragona, sfilata di bambini e momenti di teatro. Sabato 9, alle 18,30 e domenica 10, alle 11,30 la Santa Messa celebrata da Don Angelo Chillura, offrirà momenti si raccoglimento e di riflessione sulla giornata.

Padre Gaspare Di Vincenzo è un missionario comboniano impegnato in Congo, un paese dilaniato dalla guerra civile, dove la violenza dell’estremismo islamista aggrava una situazione di povertà estrema, minacciando l’esistenza stessa delle comunità cristiane. Non sono rari, purtroppo, i casi di sacerdoti e credenti vittime di violenza o crocifissi come gli antichi martiri. Il significato profondo della manifestazione di Aragona si può cogliere da una lettera che il missionario ha recentemente inviato alla Diocesi agrigentina e che qui riportiamo integralmente. Vi invitiamo a leggerla attentamente e, soprattutto, a partecipare numerosi alla manifestazione benefica di sabato e domenica.
Ecco la lettera:
“Carissimi amici della missione. Rieccomi a voi per condividervi la sofferenza senza fine di questa chiesa e di questo popolo e le sue gioie e benedizioni del Signore. Il 2017, si è concluso con un attacco sistematico e programmato contro la chiesa e contro il popolo congolese da parte del governo in carica che, scaduto da tempo, non vuole andare via e rimanda continuamente le elezioni. Durante una marcia pacifica, a Kinshasa, organizzata dal comitato dei laici cattolici, la polizia ha caricato sparando su degli innocenti, ha lanciato anche gas lacrimogeni dentro alcune chiese durante le funzione religiose, causando morti, feriti e molta paura. Il 21 gennaio, sempre a Kinshasa e in altre città, durante un’altra marcia pacifica, si ripete ancora la stessa scena con morti, feriti e preti imprigionati e torturati. Anche dei chierichetti sono stati arrestati per essere interrogati e un’aspirante suora è stata uccisa. Alcune comunità religiose a Kinshasa non vivono più nella sicurezza perchè vittime di attacchi indiscriminati e di ruberie notturne. Il cardinale Lorenzo Mosengwo, arcivescovo di Kinshasa, denunciando di mediocrità i componenti di questo governo è stato accusato dal potere di cospirazione contro il governo. Qui a Butembo, oltre ai due sacerdoti rapiti la notte del 16 luglio 2017, come dei tre preti assunzionisti rapiti il 19 otobre 2012 e di cui non si hanno notizie, ancora un altro sacerdote diocesano, il 22 gennaio, è stato rapito mentre rientrava in parrocchia, ma dopo pochi giorni è stato rilasciato. Un’avventura finita bene ma che il sacerdote non potrà dimenticare. Durante i quattro giorni in mano ai rapitori continuamente minacciato di morte è rimasto legato, con gli occhi bendati e sempre in marcia, notte e giorno, in foresta. Sempre a Butembo, in alcuni quartieri regna l’insicurezza totale. Infatti ogni notte si registrano casi di gente rapita, altre persone minacciate, di beni rubati… In alcuni villaggi della montagna, per l’insicurezza, la gente scappa e si riversa in città dove non sempre trova la sicurezza ma trova la fame perchè non ha più i propri prodotti della campagna. In città scarseggiano i prodotti che arrivavano della campagna dei villaggi dell’interno, e, a causa di questa guerra in atto tra forze governative e i molteplici gruppi armati, i prezzi dei pochi prodotti agricoli sono alle stelle. I poveri non hanno potere di aquisto. Molte scuole, a causa dell’insicurezza e per il fatto che la gente è fuggita, sono state chiuse e i bambini come i giovani rischiano di perdere l’anno scolastico. Da venti anni, da parte della Comunità Internazionale, si parla di un conflitto di bassa tensione mentre si dovrebbe parlare di un conflitto di bassa attenzione per i 6 milioni di civili massacri. Anche il vescovo è stato minacciato più volte, esiliato per alcuni mesi è ritornato in mezzo alla sua gente per condividerne tutta l’insicurezza, la sofferenza e l’incertezza nella quale siamo immersi da tempo. Chiedo a voi, cari amici della missione, di unirvi a noi nella preghiera nel chiedere al Signore che ci dia la vera pace per essere tutti operatori di pace chiamati figli di Dio. In mezzo a tanta incertezza, sofferenza e insicurezza, il Signore continua a benedirci e a darci dei grandi segni di speranza. Ringraziate con noi il Signore che per il suo amore continua a suscitare vocazioni alla vita religiosa. Viviamo insieme questo cammino quaresimale con la certezza che non si fermerà al venerdì della passione ma che ci porterà alla domenica della resurrezione e della vita piena e in abbondanza. In comunione di preghiera, per l’intercessione della Regina della pace, a voi tutti cari amici.
p. Gaspare MCCJ nomade di Dio in terra congolese”