Ritorno al passato per San Leone: l’estate 2016 restituisce il belvedere
San Leone 1948. Un ricordo intrappolato in coloro che adesso nella maturità dei loro “anta”, possono fare il confronto tra ciò che era la località balneare di Agrigento e in cosa negli anni si è trasformata.
L’evoluzione, per carità, è nata insieme al mondo ed è rimasta impressa nelle menti di tutti grazie alla raffigurazione di darwiniana memoria in cui l’Homo abilis va nelle ere trasformandosi in uomo “erectus”.
San Leone dagli anni 1948 a ieri ha subito, più che una evoluzione, un’invasione fatta da cemento, scarichi abusivi che l’hanno trasformata via via solo nell’ombra di ciò che i bambini di allora guardavano con stupore una volta arrivati con le “colonie estive” delle parrocchie. Si è detto fino a ieri, perché qualcosa sta cambiando, ad esempio il panorama di piazzale Giglia (meglio conosciuto come piazzale Aster ndr); chi dei ragazzi di oggi avrebbe scommesso che proprio oltre quelle fitte “arnie” che un tempo fungevano da cabine dello storico stabilimento balneare, disposte come un muro ad occludere la visuale, si potesse vedere l’immensità azzurra del mare?
Ci è voluto solo buon senso e un pizzico di testardaggine. Quella avuta dall’amministrazione comunale del sindaco Lillo Firetto, per mettere fine a uno scempio che negli anni è divenuta icona di incuria e sporcizia. San Leone riacquista così il suo belvedere e, grazie ad una struttura provvisoria, sarà possibile andare direttamente in quell’angolo di paradiso terrestre che nelle passate epoche ha rappresentato la vera “spiaggia” di Agrigento.
“Un lavoro silenzioso e a fari spenti, – ha affermato il sindaco Firetto – andato avanti per quasi un anno, che oggi ci permette di porre fine ad una situazione non più tollerabile. Un’operazione complessa che, partendo dalla verifica della titolarità delle aree e passando per l’esame attento degli atti e dei procedimenti amministrativi e giudiziari, ci ha condotto ad avviare un confronto con gli organi competenti e con il privato, fino all’odierno importante risultato. Dopo decenni – conclude il sindaco Lillo Firetto – la città si riprende il suo fronte mare e la sua spiaggia“.
Ebbene l’estate 2016, potrebbe essere battezzata come l’estate del “ritorno al passato” come della “perestroika” come la stagione balneare in cui qualcosa è stato “restituito”, fosse anche un pezzo di mare, fosse anche la dignità ad una zona che ha visto crescere generazioni, fosse anche lo stupore di godere di qualcosa che ci apparteneva già ma di cui non conoscevamo l’esistenza.
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