Per Legambiente Sicilia l’intervento descritto nel progetto esecutivo della Regione relativo al ripascimento per recuperare la spiaggia di Eraclea Minoa appare alquanto riduttivo a fronte di una questione, quella appunto dell’erosione costiera, che interessa invece l’intero tratto di litorale compreso tra Capo Bianco e Torre Salsa.
“I nostri esperti – afferma Claudia Casa, direttore di Legambiente Sicilia – nutrono più di un dubbio sull’efficacia a medio e lungo termine che queste opere potrebbero avere e anzi ritengono che le stesse, proprio perché parziali rispetto alla notevole estensione, senza soluzione di continuità, di questo suggestivo tratto di litorale, lungo circa 5 chilometri e mezzo, con molta probabilità più che scrivere il “lieto fine” sugli episodi erosivi semplicemente li differirebbero nel tempo e nello spazio, trasferendo ad altri il grave problema che oggi sta vivendo Eraclea Minoa. Ci chiediamo, nello specifico, se in progetto siano stati inseriti gli studi meteomarini dell’area e previsti particolari monitoraggi su tali aspetti al fine di soppesare le conseguenze che le opere avranno sui tratti di spiaggia sottovento ed evitare di fermare l’erosione in un punto per andare ad innescarla, appunto, nel tratto sottovento, con danni superiori ai benefici di breve termine e soprattutto irreversibili, come già purtroppo capitato in Sicilia ed in particolare lungo la costa agrigentina. Per queste ragioni, ancora una volta, chiediamo che, su iniziativa della Regione, prima di avviare i lavori previsti in progetto, si realizzi un incontro sui luoghi interessati con tutti gli enti a vario titolo coinvolti e con il contributo delle associazioni ambientaliste per condividere la scelta della soluzione di minor impatto ambientale e di maggiore efficacia”.