La Flai Cgil di Agrigento con il suo gruppo dirigente e il suo Segretario Generale Giuseppe Di Franco hanno svolto nei giorni scorsi diverse assemblee nelle aziende agricole più importanti della Provincia di Agrigento per informare e sensibilizzare i lavoratori del pericolo che attraversa la categoria, e hanno invitato a sottoscrivere l’ordine del giorno contro la rottura delle trattative.
La Flai Cgil-Fai Cisl e Uila Uil di Agrigento avevano indetto inoltre un sit-in davanti la Prefettura e richiesto un incontro al Prefetto in concomitanza con la giornata di sciopero.
Nelle intenzioni delle controparti, oltre a non accettare le richieste del sindacato, c’è la volontà di cancellare l’orario giornaliero di 6,30 ore e ipotizzano un salario minimo nazionale che andrebbe ad abolire l’attuale modello contrattuale e penalizzare i lavoratori dal punto di vista previdenziale e contributivo, con un danno sulle indennità a sostegno e ad integrazione del reddito.
Infine le Organizzazione datoriali avevano manifestato una totale chiusura ad impegnarsi affinché la Legge 199/2016 contro lo sfruttamento e il caporalato diventi operativa con l’attivazione delle sezioni territoriali della Rete del Lavoro Agricolo di Qualità, con l’obiettivo di tutelare i lavoratori e le Aziende sane cercando di isolare chi sfrutta e si arricchisce ai danni della povera gente.
In virtù della nota di Coldiretti Cia e Confagricoltura con la quale è stato riconvocato il tavolo della trattativa per giorno 19 alle ore 10,30 con la speranza di chiudere un contratto che rafforzi i diritti individuali e sindacali, le OO.SS. hanno deciso di sospendere lo sciopero ma di mantenere lo stato di agitazione.