Non avendo l’interessata ricevuto riscontro la stessa proponeva un ricorso giurisdizionale avverso il silenzio serbato dall’Amministrazione comunale, chiedendo che venisse dichiarata la formazione del silenzio-assenso in ordine alla richiesta avanzata, essendo decorsi ventiquattro mesi dalla data di presentazione della stessa, essendo la documentazione prodotta completa ed essendo stata l’oblazione interamente versata.
Dopo la notificazione del ricorso il Comune di Catania ha richiesto all’interessata le visure catastali e la planimetria catastale, peraltro già acquisiti alla pratica; per effetto di tale richiesta il TAR Catania ha dichiarato improcedibile il ricorso, ritenendo che il silenzio era comunque venuto meno per effetto delle richieste istruttorie formulate dall’Amministrazione. Ma l’interessata ha proposto appello davanti al consiglio di giustizia amministrativa, con il patrocinio dell’Avvocato Girolamo Rubino (in foto), lamentando il carattere dilatorio delle richieste formulate dal Comune di Catania, e reiterando la domanda di accertamento della formazione del silenzia-assenso formatosi sulla richiesta di concessione edilizia in sanatoria.
Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana in sede giurisdizionale, presidente il Dr. Marco Lipari, relatore il consigliere Antonino Anastasi, ritenendo fondate le censure formulate dall’Avvocato Rubino, secondo cui le richieste formulate dal comune di Catania avevano carattere dilatorio, ha accolto il ricorso e, ritenendo formato il silenzio-assenso, ha ordinato al comune di Catania di rilasciare la concessione edilizia in sanatoria entro trenta giorni, condannando il Comune di Catania anche al pagamento delle spese giudiziali, liquidate in euro tremila, oltre accessori. Pertanto, dopo ventinove anni dalla presentazione della richiesta verrà rilasciata la concessione edilizia in sanatoria dal comune di Catania e quest’ultimo dovrà pagare anche le spese giudiziali.