Rifiuti, ad Agrigento torna la normalità, ma non per tutti
Sembra ritornare tutto alla normalità ad Agrigento dopo il “fermo” dei lavoratori addetti alla raccolta dei rifiuti che nei giorni scorsi ha letteralmente “paralizzato” la città.
Una vicenda che ha visto la protesta dei lavoratori dell’Iseda, Seap e Sap per evitare i licenziamenti che oggi sono diventati realtà. Ventuno operatori infatti hanno già ricevuto le lettere con una firma che nei fatti segna una “condanna a morte” lavorativa sulla quale le aziende, è bene dirlo, hanno ben poche responsabilità.
Quelle responsabilità che invece ha la “politica”, prima fra tutte dal versante Comune di Agrigento, che nonostante il tentativo di celare la “vera” volontà dell’allora commissario straordinario, Luciana Giammanco, ha poi visto tristemente portare a conoscenza che il redattore del bando non ha previsto gli inserimenti dei lavoratori a “rischio” per mancanza di fondi.
Quegli stessi fondi comunali che invece avrebbero potuto salvare 21 famiglie, oggi in preda alla disperazione.
Intanto i mezzi e i circa 120 operai dell’Iseda sono già al lavoro per riportare tutto alla normalità; turni raddoppiati per raccogliere i cumuli di immondizia che in città e nei quartieri stavano causando non pochi problemi anche di carattere sanitario.
Tutto alla normalità dicevamo, ma sarà così per le 21 famiglie che hanno visto ancora una volta il fallimento della politica agrigentina? Sarà così che Agrigento cambierà? Sarà così, con una apparente “normalità”, che dimenticheremo come Agrigento piange la perdita del lavoro di 21 famiglie?