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Rifiuti a Licata, l’allarme di “A Testa Alta”: “rischio inquinamento suolo, sottosuolo e aria”

area-rifiuti1“L’intera area versa in condizioni di elevata precarietà ambientale sicuramente non più procrastinabile nel tempo e rappresenta un elevato rischio di inquinamento per il suolo, sottosuolo e aria, come emerso da un ulteriore sopralluogo effettuato dal personale appartenente alla Legione Carabinieri Sicilia Stazione di Licata unitamente al personale del N.O.E. di Palermo e dell’A.R.P.A. di Agrigento”.

È questo uno dei passaggi contenuti nell’ordinanza emessa dal Commissario Straordinario del Comune di Licata, Maria Grazia Brandara, con la quale si ordina al Commissario Straordinario della S.R.R. ATO 4 Agrigento Est, Salvatore Gueli, di provvedere con la massima urgenza e comunque entro trenta giorni (ma l’ordinanza reca una discordanza tra i giorni, “30”, indicati in cifre e quelli, “sessanta”, indicati in lettere) alla rimozione dei rifiuti abbandonati presso il CCR Centro comunale di raccolta rifiuti e allo smaltimento/recupero degli stessi, ripristinando lo stato dei luoghi e ponendo in essere le misure necessarie per impedire l’accesso e l’abbandono incontrollato dei rifiuti.

“Il provvedimento – scrive l’associazione A Testa Alta – arriva ad appena una settimana di distanza dal blitz dei Carabinieri di Licata e del NOE di Palermo che mirava, sulla scorta di una denuncia presentata dall’associazione A testa alta, ad accertare presunte anomalie e irregolarità nella gestione dei rifiuti all’interno dell’area, di oltre 10mila mq., situata nella zona ex Halos e adibita a Centro di raccolta rifiuti. Sul fronte giudiziario, una volta delineato il quadro investigativo anche con l’acquisizione degli elementi raccolti durante il sopralluogo congiunto di Carabinieri e Arpa, e viste le drammatiche condizioni ambientali in cui versa l’area, come evidenziate anche nell’ordinanza del Commissario Brandara, diverse persone, a vario titolo, potrebbero ritrovarsi, a questo punto, iscritte nel registro degli indagati”.

“Intanto – continua A Testa Alta -, rimane ancora sotto sequestro, in attesa delle determinazioni che Procura e Gip vorranno adottare, l’ex Mattatoio Comunale di Via Umberto II, anche questo finito al centro di una denuncia dell’associazione A testa alta. Le inequivocabili immagini mensilmente raccolte dagli attivisti di A testa alta evidenziavano, per l’associazione, una “situazione di reiterato abbandono e prolungato di un’ingente quantità di rifiuti di diversa natura e provenienza, accatastati alla rinfusa, con un complessivo degrado dell’area dell’ex Mattatoio Comunale, sufficiente a configurare il reato di discarica non autorizzata o abusiva”.