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Realmonte, conclusa la due giorni della “peregrinatio” della reliquia del beato Rosario Livatino

La suggestiva immagine del volto del Beato Rosario Livatino, riflessa sulla marna bianca, sovrastata dal cielo stellato, ha concluso la tappa realmontese della Peregrinatio della Reliquia del Beato Martire per la Giustizia. La teca contenente la camicia azzurra intrisa di sangue, è stata portata in processione dalla comunità di fedeli al termine della partecipata Celebrazione Eucaristica, presieduta da Don Fabio Maiorana, svolta al Belvedere della Scala dei Turchi, alla presenza del sindaco Sabrina Lattuca, delle autorità militari, dei componenti la giunta ed il consiglio comunale, delle associazioni di volontariato e di numerosi cittadini. La santa messa è stata preceduta dal saluto del sindaco Sabrina Lattuca, dall’intervento del comandante dell’Arma, il colonnello Vittorio Stingo e, da letture di poesie, interventi sulla figura del Beato Martire. “Rinnovo il valore della presenza della teca del martire della giustizia e della fede- -dice il sindaco Lattuca- tra la comunità di Realmonte, quale esempio, in questo difficile momento che stiamo vivendo, di audacia e coraggio per affrontare tutti insieme, un nuovo cammino di pace, giustizia, rettitudine e legalità.

“Realmonte ha saputo coniugare- afferma il colonnello Stingo- la bellezza di questo scenario offerto dalla Scala dei Turchi regalatoci dalla natura, con la sacralità della reliquia del Beato Livatino. E’ un momento intenso, forte, importante in cui, sulla scia dei principi che hanno visto questo Uomo dedicare la vita alla giustizia ed alla legalità, dovremmo trovare un faro ed illuminare il nostro percorso verso un itinerario di benessere e serenità collettiva, volto alla pace, alla giustizia ed alla legalità”.

La mattinata si è aperta con la visita della reliquia alla Miniera di sale, a cui è seguito un partecipato e festoso corteo degli alunni dell’Istituto Comprensivo “Garibaldi “ di Realmonte, diretto dalla prof. Graziella Fazzi, culminato con uno spettacolo sui temi della pace e della giustizia, coordinato dal Prof. Stefano Tesè e curato dalle docenti, svolto nell’area antistante la scuola. Canti, momenti musicali, recita di poesie hanno coinvolto i circa 500 alunni della scuola della Città della Scala dei Turchi.

“Questo tempo che stiamo vivendo- dice don Fabio Maiorana- è un tempo difficile, fragile ma è anche un tempo dove Dio ci parla e, proprio la reliquia, questa camicia insanguinata, vuole essere il seme di una nuova chiesa che vuole parlare soprattutto ai giovani ragazzi a coloro che veramente sono assetati di Dio”.