Realmonte, collocata sul belvedere la barca (recuperata) simbolo di pace, accoglienza e fratellanza
Una colomba, l’arcobaleno, una fila di stelle ed una frase: ”Sognamo un Mediterraneo di Fraternità”, su un fondo verde e blu. E’ la barca lunga 6 mt in ferro, collocata sul Belvedere della Scala dei Turchi a memoria delle migliaia di donne uomini e bambini che hanno perduto la vita nel mar Mediterraneo, espressione dell’alto valore dell’accoglienza, inaugurata ieri pomeriggio alla presenza del Questore Emanuele Ricifari e del Colonnello Nicola De Tullio, Comandante Provinciale dei Carabinieri di Agrigento. Il natante corroso e fatiscente fu rinvenuto lo scorso 4 marzo 2023 sulla spiaggia di Lido Rossello, poco distante dalla Scala dei Turchi,all’interno salvagenti, indumenti, taniche di benzina ed altri oggetti, segni di una recentissima traversata….l’ennesimo sbarco fantasma sulle nostre coste. Nessuna traccia degli occupanti del mezzo che, con ogni probabilità, hanno fatto perdere le loro tracce prima che si potessero materializzare i soccorsi. Dal relitto spiaggiato all’istallazione inaugurata ieri, intercorre un lavoro di squadra su input del sindaco Sabrina Lattuca e di don Fabio Maiorana, che ha coinvolto i consiglieri comunali Pasquale Valenti e Assunta Infurna, la Stazione dei Carabinieri e in primis il Luogotenente Antonio Ditto, l’Isp capo dei VVUU Salemi, l’Avv. Margherita Licata, la Prof.ssa Mariella Frumusa, il Sig. Nino Capizzi, Nautica Biondo, Alletto Calogero (Nicos), il Sig. Dario Granata, Bartolomeo Sabbiatura, Dimora infissi e Ceramiche Vaccaro. Alla cerimonia hanno partecipato gli alunni dell’Istituto Garibaldi di Realmonte, diretto da Paola Catanzaro con interventi musicali a cura dei docenti Stefano Tesè e Paolo Salemi.
“Un progetto che ha coinvolto l’intera comunità e tanti cuori generosi nel segno dell’accoglienza- spiega il sindaco Sabrina Lattuca- Un iter burocratico non facile né spedito che ha consentito il trasferimento, la sabbiatura, la verniciatura ad opera di numerosi volontari, un nuovo trasporto per riportarla in sede, la fase pittorica e poi la collocazione definitiva presso questo belvedere, luogo di legalità e bellezza. Tutti, ciascuno con la propria professionalità e con il proprio lavoro, si sono adoperati per realizzare un progetto che è segno dell’accoglienza perché Realmonte è da sempre un paese aperto all’accoglienza”.