Perviene alla nostra redazione una lettera aperta a firma dei consiglieri comunali di Ravanusa #ValoreComune che recita quanto segue:
“Nelle ultime settimane a Ravanusa siamo stati coinvolti dalla ricezione di avvisi di accertamento di tributi e imposte inviati dall’Amministrazione nella maggior parte dei casi “forse” da pagare.
Premesso che è dovere di ogni cittadino versare quanto dovuto nei confronti delle Pubbliche amministrazioni; si vuole però entrare nel merito di questa situazione del tutto “Ravanusana” che a tratti rasenta l’inverosimile e che nei modi e nei termini appare artatamente carente di organizzazione.
Ci risulta che in moltissimi casi si sono chieste somme per terreni o immobili non di proprietà della persona destinataria dell’avviso di pagamento. In altri casi è richiesto il pagamento per immobili su cui la tassa era stata già versata a tempo debito, oppure che su un immobile nel quale risulta la residenza di una persona, la spazzatura da riscuotere arrivi a persona diversa.
Insomma tanta confusione, oltretutto con poca chiarezza, sul periodo in cui vengono spediti tutti questi avvisi; fatti a ridosso dei termini di prescrizione e secondo alcuni superando abbondantemente i suddetti termini.
Sarà la Corte dei conti a dire come stanno realmente le cose ed eventualmente richiamare codesta amministrazione come già successo in passato.
Tutto ciò, in realtà, si potrebbe semplificare dicendo che abbiano atteso la fine delle elezioni per vessare di cartelle debitorie i cittadini di Ravanusa per recuperare l’evasione e per tappare la voragine di passività del Comune: circa cinque milioni di euro, così come era stato preannunciato in campagna elettorale. Non è oro tutto quello che luccica; il fardello che questa Amministrazione lascerà in eredità ai cittadini e alle future generazioni sarà pesantissimo.
In questo caso, non si tratta solo di recupero dell’evasione: questa operazione è stata elaborata nei particolari, non solo caricando gli avvisi con sanzioni, ma inviando a chiunque tali avvisi senza un minimo di controllo sulla correttezza dei dati.
Il cosiddetto modus operandi del “prelevare il massimo dalle tasche dei cittadini, non guardando in faccia a nessuno”. In poche parole “più raccolgo meglio è…”
Stando alla legge dei grandi numeri più cartelle si inviano, più saranno le possibilità di riscuotere somme.
Pochi avranno la pazienza e il tempo di andare all’ufficio tributi per verificare la veridicità di ogni singola situazione. (Questo avranno pensato).
Secondo il nostro parere, sarebbe opportuno avere tra Amministrazione e cittadino un rapporto basato sulla chiarezza nell’agire e sul dialogo; dove prima di inviare cartelle di pagamento spesso errate e caricate di pesanti sanzioni che a volte superano l’importo della tassa stessa, si possa verificare insieme al cittadino con un preavviso bonario se effettivamente ci sono tasse da pagare a vario titolo. A maggior ragione se un cittadino ha versato quello che tu Comune hai chiesto di pagare. Non si può tornare a distanza di anni dicendo che ci sono ancora conti da saldare…esclusivamente per calcoli sbagliati o nel tentativo di rimpinguare le casse comunali.
Il nostro consiglio è di verificare con attenzione l’avviso di accertamento ed eventualmente contestarlo entro i termini per evitare di sovraccaricare la cittadinanza di tasse, considerando la realtà economica e il contesto in cui si deve operare.
Ci auguriamo che da parte della vigente Amministrazione cominci ad esserci una visione diversa sia sulla gestione dell’enorme situazione debitoria e sia sulla gestione del rapporto con il cittadino.
Parliamo di quel cittadino che nonostante la gravissima crisi non riceve o pretende “incarichi per amicizia” ma che per sostenere la famiglia lavora duramente mantenendo sani valori e grande dignità per rimanere con enorme sacrificio nella nostra amata Ravanusa.”