Racalmuto, venerdì la mozione di sfiducia. Il Sindaco Messana scrive ai suoi concittadini
“Carissimi concittadini, due anni e mezzo non sono ancora passati dalle elezioni, che otto consiglieri comunali pensano di mandare tutti a casa, per riconsegnare Racalmuto ai Commissari“.
Inizia così la lettera che il Sindaco di Racalmuto, Emilio Messana (in foto), ha voluto comunicare in una lettera manifesto ai suoi cittadini la situazione del Comune in vista della mozione di sfiducia che, venerdì prossimo, sarà discussa in Consiglio Comunale.
“Quando ci siamo insediati, Racalmuto era fermo e con le ruote a terra: dichiarato il pre dissesto, la tassa dell’immondizia a livelli esorbitanti, raccolta differenziata al 5%, niente servizi sociali, impossibilità di proroga dei contratti con i precari, fondi Anas inutilizzati e senza alcun progetto, i soldi versati dai cittadini per finanziare l’ampliamento del cimitero nei cassetti, le domande per l’assegnazione delle case popolari mai aperte, la Fondazione Sciascia senza soldi per pagare le bollette, gli impianti sportivi inagibili, niente risorse per la manutenzione delle strade, la necessità di reperire trecentomila euro al mese per poter pagare gli stipendi, cittadini e associazioni senza alcun rapporto o collegamento con le istituzioni“.
“Oggi il nostro paese è cambiato – sottolinea Messana – . Il Municipio è una casa aperta a tutti, i giovani e le nostre associazioni sono il motore delle attività culturali e ricreative, bar, ristoranti e pizzerie organizzano eventi su eventi in piena collaborazione con gli uffici comunali. In due anni e mezzo oltre cento iniziative patrocinate dal comune.
Amministriamo per la comunità con la comunità, coinvolgendo le scuole, la Chiesa, i Carabinieri, i circoli, le associazioni, insieme a noi impegnati a promuovere i valori della legalità e della partecipazione alla vita democratica del paese“.
“La politica, intesa come cura e governo della città, non è più affare di pochi eletti, ma luogo di condivisione, di confronto, di promozione, dove ogni cittadino è chiamato ad investire con le proprie idee, le proprie energie, senza tutele, senza anticamere, ma con la sola forza della proposta e della voglia di fare per il bene comune.
Racalmuto ha risollevato la testa e mostrato il suo vero volto, quello dei tanti giovani che animano la Festa del Monte, le nostre Estati, il Natale, il Carnevale, Racalmuto Fest, le Feste Religiose di Quartiere, il Primo Maggio, delle tante associazioni che promuovono i nostri talenti e nutrono lo spirito della nostra comunità“.
“Dopo lo scioglimento per mafia e la dichiarazione di pre dissesto finanziario – continua il Sindaco – dovevamo riprendere fiducia in noi stessi, riallacciare i fili della nostra storia, di paese nobile e dignitoso. E’ bastato guardarsi intorno, aprire le porte della politica e delle istituzioni perché si sprigionasse una nuova vitalità, con pochi soldi e tanto entusiasmo.
Governare un paese in riequilibrio finanziario, con risorse limitate e rigorosi vincoli di bilancio non è facile né semplice, eppure oggi Racalmuto è passato da €. 1.900.000,00 di tassa sull’immondizia ad €. 1.000.000,00, ha avviato la raccolta differenziata – con le sole forze dei propri dipendenti e piegando un servizio che era organizzato sulla raccolta stradale – raggiungendo nel primo mese il 40%. Per non dire dei servizi sociali, inesistenti al nostro insediamento, oggi all’avanguardia, tenuto conto che siamo in riequilibrio finanziario. In un momento di grandi novità normative in materia di contabilità degli enti locali, Racalmuto ha approvato il bilancio di previsione a luglio, tra i primi comuni in Sicilia. I Fondi Anas sono usciti dai cassetti e oggi sono progetti appaltati o con le gare in corso; l’ampliamento del cimitero, opera della quale si parla dal 1989, è stato progettato, appaltato e da poco collaudato. La graduatoria delle case popolari è ormai pronta, dopo controlli certosini che garantiranno l’assegnazione delle case a chi ha veramente diritto. Allo stadio sono in corso i lavori per renderlo agibile per le manifestazioni pubbliche, la piscina è stata appaltata e completata, la riempiremo d’acqua la collauderemo e il prossimo anno sarà aperta e fruibile, il parco Eugenio Napoleone Messana con il suo anfiteatro è stato completato e aperto, sono in corso le gare per il campetto Frà’ Diego La Matina, per abbattere i muri del parco di Via Filippo Villa, per il campetto di Via Tukory, pronto il progetto esecutivo per l’asse viario Teatro – Castello, tante opere pubbliche che cambieranno il volto del nostro paese“.
“Al Teatro Regina Margherita si stanno facendo i lavori necessari per l’autorizzazione ai pubblici spettacoli, la Fondazione Sciascia, dopo vent’anni, ha quasi completato il censimento delle lettere donate da Leonardo Sciascia, ha ripreso le attività culturali, ha intrapreso contatti con sponsor importanti per la prima volta.
Abbiamo avviato un’importante collaborazione con la Curia, la Sovrintendenza Ai Beni Culturali, l’Accademia delle Belle Arti d Palermo per creare il Museo di Racalmuto, il MURA, con i quadri di Pietro D’Asaro, i reperti archeologici rinvenuti nel nostro territorio e una sezione di arte moderna.
Siamo a metà mandato e tutto quello che stagnava da decenni lo abbiamo smosso e trasformato in opere e progettualità, non mancando di investire, come dimostrano i finanziamenti della scuola media, del costone roccioso sottostante alla Fondazione Sciascia, delle indagini diagnostiche per tutti gli edifici scolastici, del completamento del Castello Chiaramontano, dello Spazio Gioco di via Filippo Villa.
Non solo abbiamo rispettato il programma ma siamo andati anche oltre.
La nostra proposta politica e amministrativa è questa: affrontare i problemi, utilizzare le risorse, rendere le strutture pubbliche fruibili dai nostri concittadini, coinvolgere e impegnare tutti. In questi anni le forze politiche sono state assenti e silenti, tutto si è svolto nella dialettica tra maggioranza e minoranza all’interno del Consiglio Comunale. Mai un intervento pubblico, una manifestazione organizzata. Il tempo delle crisi ad orologeria, delle amministrazioni che cambiano perché sono già trascorsi due anni, perché si è sempre fatto così, non è il mio tempo. Nessuna alchimia politica mi appassiona. Sindaco, Consiglio, Giunta sono strumenti ai quali il popolo affida la responsabilità di governare. Siamo tutti necessari e nessuno è indispensabile. La sfida del governo in un comune in riequilibrio finanziario, che necessita di €. 300.000,00 al mese solo per pagare gli stipendi, è dura e difficile. Gli otto consiglieri di maggioranza e le forze politiche di riferimento, non sfiduciano me ma loro stessi, abdicando al ruolo che i cittadini hanno loro assegnato che è quello di rappresentarli e difenderli, perduti nello sforzo di individuare a quale gruppo consiliare o forza politica di riferimento tocchi indicare il nome di un nuovo assessore. Non è vero che va tutto male e non tutto va bene. Ma è certo che la strada del risanamento finanziario, del superamento delle emergenze, del coinvolgimento dei cittadini alla vita democratica del paese è stata imboccata con determinazione da questa amministrazione. Chi è eletto, le forze politiche discernano con serietà e avanzino proposte per il bene del paese. Troveranno, come ben sanno, le porte aperte e piena e fattiva disponibilità“, conclude la lettera Emilio Messana.