Verso le ore 14:00 di domenica 21 febbraio 2021, nel centro abitato di Racalmuto, l’81enne pensionato A.M., mentre rincasava, veniva aggredito alle spalle da un malvivente, il quale gli sferrava numerosi colpi di martello al capo, lo tramortiva, lo trascinava in casa, lo rapinava del portafoglio contenente 400 euro e lo chiudeva in camera da letto, abbandonandolo ad agonizzare, per poi fuggire.
Nella tarda serata del 22 febbraio 2021 i Carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile della Compagnia di Canicattì e della Stazione di Racalmuto hanno arrestato G.G. 42enne badante di Canicattì, sottoponendola a fermo di indiziato di delitto perché ritenuta responsabile dell’efferata rapina.
Già nel pomeriggio di domenica i Carabinieri, accorsi presso l’abitazione della vittima, durante il sopralluogo avevano raccolto le tracce del malvivente, repertando le impronte che l’aggressore aveva lasciato camminando nel sangue della vittima.
Le indagini avevano avuto una rapida svolta quando gli investigatori del NOR di Canicattì, monitorando le immagini registrate da tutte le telecamere del centro abitato di Racalmuto, avevano identificato una donna molto robusta che si aggirava nei pressi dell’abitazione della vittima in un orario compatibile con quello dell’aggressione. Un’altra telecamera aveva ripreso in pieno l’auto usata da questa sagoma, permettendo così di risalire al proprietario, una badante di Canicattì pregiudicata per fatti specifici.
I sospetti si erano concentrati quindi su questa persona, attualmente sottoposta alla misura di prevenzione personale dell’Avviso Orale, la quale aveva già prestato servizio come badante proprio presso l’abitazione della vittima durante il 2020. Da lì era stata allontanata quando l’anziano si era reso conto di essere stato derubato e l’aveva denunciata ai Carabinieri.
Nel pomeriggio del 22 febbraio i militari hanno perquisito l’abitazione dell’indagata: messi al sole ad asciugare c’erano una felpa con cappuccio simile a quella indossata dalla donna ripresa nelle immagini registrate nei pressi dell’abitazione della vittima ed un paio di scarpe da ginnastica, accuratamente lavate, che sottoposte a test dai Carabinieri della Sezione Investigazioni Scientifiche del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Agrigento, mostravano ancora tracce di sangue.
I gravi indizi di colpevolezza relativi alla rapina pluriaggravata, uniti al pericolo che la donna, consapevole del gravissimo fatto commesso, avrebbe potuto tentare di sottrarsi alle investigazioni, hanno determinato i Carabinieri ad arrestarla.
In nottata l’indagata è stata tradotta dai militari presso il carcere di Agrigento, dove resta a disposizione della Procura della Repubblica del capoluogo.