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Editoriali Politica

Quello che gli agrigentini devono ricordare in queste elezioni amministrative

agrigento_aula_consiliarePresentate ufficialmente le liste che il prossimo 31 maggio e 1 giugno concorreranno per ottenere quanti più scranni possibili in “Aula Sollano”, entra nel vivo la campagna elettorale.

Slogan, manifesti, fac-simili, banner e macchine pubblicitarie pervadono la vista di ogni elettore con la speranza per i candidati di raccogliere voti di opinione.
Tutti, o quasi, parlano di “rinnovamento” e di taglio con le vecchie logiche politiche. Slogan che sembrano davvero fare “breccia” nei confronti di un elettore ignaro di ciò che accade alle sue spalle.

La storia ci ha insegnato che le sofferenze e la contestuale voglia di rinnovamento è qualcosa che rimane solo negli animi di ognuno di noi. Nel corso degli anni molte sono infatti state le occasioni per dimostrare all’attuale classe politica che il popolo era stanco di sentirsi dire sempre le solite promesse. Anni in cui Agrigento è ulteriormente scivolata nelle classifiche per qualità di vita; in cui mancano i servizi più essenziali; in cui la gente muore per le buche in città; in cui ogni diritto sembra essere qualcosa di eccezionale; in cui si svende un “territorio” per interessi non certo della collettività; in cui ministri, deputati nazionali e regionali, segretari nazionali e regionali di partiti di primo piano, presidenti della Regione e “potentati” di turno che non hanno saputo sviluppare un territorio dalla naturale vocazione turistica.

Questa è Agrigento, terra di pirandelliana memoria e dalle mille contraddizioni. Terra in cui non importa se in queste elezioni amministrative, nella fattispecie, tutti parlano di “civismo”; un “civismo” mascherato dietro quegli onorevoli e quei politici che oggi chiedono il voto e una fiducia forse fin troppo spesso tradita.
E poco importa se in questi ultimi mesi vari movimenti hanno avuto il merito di protestare facendo scendere per le vie di Agrigento migliaia di cittadini agrigentini indignati di una classe politica incapace. Poco importa, dicevo, perché molti di questi “indignati” andranno a votare per quelle stesse persone che mesi addietro erano ritenute responsabili di quel disastro socio-culturale che oggi Agrigento vive.

Certamente fra i più di 400 candidati al consiglio comunale vi sono persone oneste e perbene; persone che hanno davvero la voglia di cambiare le cose. Ma ricordiamoci tutti che ognuno di noi, elettore di questa splendida terra, ha la responsabilità di non farsi sfuggire questa volta l’opportunità di mandare un segnale chiaro e forte. Agrigento può rinascere!

Francescochristian Schembri
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