Quale “patto” per Agrigento? Quei fondi “visti e rivisti”
“Era il 2009 (!) quando l’allora Sindaco Marco Zambuto annunciava di avere ottenuto questi soldi dal CIPE: sono sempre gli stessi soldi che appaiono e scompaiono e che non vengono mai spesi!“.
Sono le parole con le quali la segreteria provinciale della Cgil di Agrigento in una nota commenta l’arrivo ad Agrigento del premier Matteo Renzi che domani firmerà ai piedi del Tempio della Concordia il “Patto per la Sicilia“.
Molti saranno felici finalmente di vedere fondi per Agrigento e per la Sicilia. Molti parlano di una giustizia sociale che dopo anni di “disinteresse”, e mala amministrazione, vedrà la città dei Templi riscattarsi da anni di assordante silenzio sul versante finanziamenti.
Ma a ben vedere, quello che sembra apparire come uno “spot” governativo sull’elargizione di fondi per la Sicilia, per Agrigento sembra essere l’ennesima conferma. Sì, una conferma! Alla città dei Templi infatti saranno previsti circa 30 milioni di euro per il rifacimento della rete idrica. Niente più disservizi idrici e soprattutto niente più lunghe attese per le turnazioni idriche. Insomma, niente più immagini che ritraggono agrigentini con bidoni in mano alla ricerca del liquido prezioso.
“Patto per la Sicilia” che, secondo indiscrezioni, vedrà ad esempio Palermo e Catania beneficiare rispettivamente di opere che riguardano il completamento dell’anello ferroviario e la rete metropolitana leggera. Agrigento, invece, avrà la sua nuova rete idrica. Una nuova rete idrica!
Il problema nasce appunto dall’opera che “in pompa magna” venne annunciata dall’ex governatore siciliano Raffaele Lombardo che, in una sua “visita” ad Agrigento circa 5 anni addietro, annunciò lo sblocco dei fondi per la nuova rete idrica. Vennero anche predisposti progetti dall’Ato idrico (o meglio furono solo anticipazioni ndr) e da lì tutto sembrava essere solo questione di giorni, settimane, pochi mesi. Sono invece trascorsi anni, e oggi gli agrigentini sentono ancora parlare di “nuova” rete idrica. Nuovi fondi, nuovi finanziamenti e sopratutto un nuovo amore per la “città più bella fra i mortali”.
Ben 32 milioni di euro, così come annunciò l’allora sindaco di Agrigento, Marco Zambuto, dopo il nuovo regime tariffario, approvato dal Commissario regionale ad acta Giuseppe Taverna, in arrivo grazie ai fondi CIPE per il rifacimento della rete idrica e specificatamente per i lavori che riguardano il rifacimento della rete fognaria e degli impianti di depurazione compreso il collegamento della zona di San Leone e del Villaggio Peruzzo all’impianto Sant’Anna che verrebbe definitivamente a risolvere le problematiche inerenti il possibile inquinamento del mare sanleonino.
Fondi che, come detto, furono stanziati e messi a disposizione nel lontano 2012; poi spostati nel 2013 e nel 2014 tornarono nuovamente al Cipe. Da lì nessuno più seppe che fine fecero queste somme che oggi, magicamente, sembrano essere tornate nella disponibilità per un progetto da tanti atteso e sperato.
Insomma, sembra che lo scenario sia sempre lo stesso, ma per carità, noi vogliamo crederci, così come i tanti agrigentini che lamentano condizioni di abbandono da parte di quei governi regionali e nazionali che da anni hanno amministrato (?) questa povera isola.
L’unica certezza è che domani si avranno nuove speranze e tante attese. Sì, speranze, quelle che provengono dopo anni di promesse da parte di una politica che a livello regionale e nazionale ha espresso numerosi elementi di “spicco”. Eppure Agrigento è sempre relegata agli ultimi posti in classifica per qualità di vita. Un motivo ci sarà. Renzi, questo tienilo a mente.
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2 Comments
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Nino Leone says:
Arrenziamoci tutti! Solo così avremo davvero acqua da tutte le parti…
emanuele lo vato says:
condivido completamente, una farsa?… o un dramma vissuto?… credo fino adesso che sia stato un dramma, nella speranza che non passino altri 6 anni per dire che ad Agrigento, nulla si crea e nulla si distrugge!… si ricicla a tempo debito (elezioni o referendum)