“Forse si vuole disintegrare, sul piano dell’immagine, questo politico venuto dal nulla, che si è candidato per la prima volta alle elezioni Regionali ed è risultato il più votato della provincia di Agrigento? Forse si vuole, in qualche modo, offuscare l’immagine di una persona che a Licata è, numeri alla mano, certamente il politico più rappresentativo ed è quello che gode del maggiore favore della gente?”.
È l’inizio di un lungo comunicato stampa del deputato regionale Carmelo Pullara in risposta a notizie giornalistiche su presunti rapporti tra mafia, politica e imprenditori emerse nelle recenti indagini svolte nella città di Licata. Ricevo il comunicato e telefono a Carmelo Pullara per una mia abitudine ad ascoltare direttamente l’interessato. Dico subito che non è mio parente sebbene il cognome possa farlo pensare e che lo conosco dalla sua entrata in politica. E dalla conoscenza siamo passati al rapporto di stima reciproca per quanto mi riguarda per il suo impegno nel tentativo di sdoganare l’Isola dalla mala politica che persegue interessi di partito e quasi mai della collettività, in un percorso, quello di Pullara, improntato alla legalità e alla lotta alla mafia principale male della Sicilia. E’ un dirigente della sanità pubblica prestato alla politica.
Torniamo al comunicato. Tra i due “forse” iniziali “Non c’è, invece, nessun forse sulla trasparenza delle mie azioni rispettose della legalità sempre e senza eccezione alcuna. Faccio politica sul territorio, alle ultime elezioni Regionali sono stato il più votato della provincia di Agrigento, incontro ogni giorno tantissime persone. Ritengo che questo sia l’unico modo per ascoltare i loro bisogni e, nei limiti del possibile e rispettando la legge, venire loro incontro. Non conosco un altro modo di fare politica, ma continuo a non comprendere la scelta di qualcuno di riportarmi, praticamente ogni giorno, agli onori della cronaca, per vicende che mi vedono assolutamente estraneo”.
Il parlamentare regionale entra nel merito di alcune notizie di stampa che riportano intercettazioni ambientali e telefoniche. “Fonti giornalistiche riportano miei colloqui, sui quali sono pronto a dare immediate spiegazioni alle autorità competenti ove richieste, con persone che, al momento in cui le conversazioni, che non hanno alcuna rilevanza penale, avvengono, erano al di sopra di ogni sospetto. Alcune di queste persone le conosco fin da quando eravamo bambini e mai avrei immaginato che potessero essere interessate da provvedimenti giudiziari, men che meno in vicende di mafia. I colloqui cui fanno riferimento talune testate giornalistiche – scrive Pullara – avvengono in luoghi pubblici, alla luce del sole, a conferma del fatto che non c’era nulla da nascondere. Stessa cosa per quanto riguarda le conversazioni al telefono: chiare, trasparenti, che non nascondono alcun segreto. Piuttosto mi meraviglia il fatto che altre cose che forse potevano essere evidenziate, per esempio chi vota per chi alle elezioni Regionali, vengono invece taciute”.
E’ chiaro che Carmelo Pullara tra lo starsene zitto per non alimentare polemiche e affrontare la questione sceglie la seconda strada, una eccezione rispetto alle precedenti esperienze di politici nell’occhio del ciclone.
Aveva addirittura “pensato di tenere una conferenza stampa per chiarire, in via definitiva, la mia assoluta estraneità alle due inchieste antimafia condotte di recente dalla magistratura a Licata. Ho deciso di non farlo, per il rispetto che nutro nei confronti delle istituzioni che hanno in corso un’attività investigativa. Al tempo stesso, però, non posso non osservare che questo stillicidio, ormai quotidiano, che riguarda la mia persona, questo finire ogni giorno sulle prime pagine dei giornali per vicende in cui non ho alcun ruolo, mi fa sorgere dei dubbi”.
Pullara si fa una domanda: “Perché vengo tenuto costantemente nella pressa mediatica?”
E si da la risposta. “Non ricordo un politico, un rappresentante delle istituzioni che, al netto di conversazioni senza alcuna rilevanza penale, e con persone delle quali non poteva esserci alcuna consapevolezza del loro presunto ruolo perché mai sfiorate prima da sospetti, che sia stato sbattuto ogni giorno sulle prime pagine dei giornali. Continuo ad avere il massimo rispetto e la massima fiducia nella magistratura, che sta facendo il proprio lavoro, utile a fare chiarezza su vicende gravi”.
“Io non faccio politica per “campare”, del resto basta guardare la mia situazione finanziaria per comprenderlo. Sono stato per anni dirigente nelle pubbliche amministrazioni e la mia condotta è sempre stata improntata all’assoluta trasparenza ed al rispetto della legge. Tanto che non sono mai stato sfiorato da vicende giudiziarie. Faccio politica per passione, e per rappresentare un territorio che per troppi anni è stato abbandonato. Territorio che ha grandi risorse e, con il contributo di tutti, può rinascere. Ovviamente non voglio pensare che tutto l’aspetto che, in questa vicenda, mi riguarda, prende il via da specifici episodi che hanno riguardato il Comune di Licata e la Provincia di Agrigento. Questa, forse, potrebbe essere una chiave di lettura ma, ripeto, la fiducia nella magistratura per me è massima”.
“Infine, se qualcuno ritiene che tutto questo sia utile per convincermi a gettare la spugna, a farmi da parte, a “tradire” una comunità che si fida di me, bastava che mi dicesse in maniera chiara: non puoi fare politica, il tuo modo di stare sul territorio, sia pure assolutamente legittimo, è fuori dagli schemi. Il favore della gente nei tuoi confronti è eccessivo”.
Mi auguro che tutto questo finisca presto, che venga ristabilita la verità, che sia riconosciuto a chi non ha mai commesso reati, la possibilità di continuare a rappresentare un territorio che crede fortemente in lui e continua a manifestargli ogni giorno la propria stima.
Intanto – conclude la sua nota l’on Carmelo Pullara – vivo la mia vita in serenità di coscienza senza rinunciare alla difesa da qualsiasi attacco forte della mia onestà. Pronto adesso come sempre ai miei doveri di cittadino prima di quelli di politico”.