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Pubblicata in Gazzetta la nuova mappa sismica del territorio regionale: Cosa cambia in Provincia di Agrigento?

E’ stato pubblicato, nella Gazzetta della Regione Siciliana dello scorso 25 marzo, il Decreto del Dirigente Generale del Dipartimento Regionale della Protezione Civile n°64/2022, che modifica la classificazione sismica del territorio siciliano, in attuazione alla Delibera di Giunta Regionale n°81 del scorso 24 febbraio.
A seguito della conseguente revisione della mappa sismica siciliana, adottata dal Governo Musumeci e fortemente voluta dagli Ordini Professionali dell’Area Tecnica, in Provincia di Agrigento i seguenti dodici Comuni sono transitati dalla zona a bassa sismicità (4) a quella mediobassa (3): Camastra, Campobello di Licata, Canicattì, Castrofilippo, Comitini, Favara, Grotte, Licata, Naro, Palma di Montechiaro, Racalmuto e Ravanusa.
“Grazie a questa modifica, afferma il Capo del Genio Civile Rino La Mendola, sulle costruzioni ricadenti in detti Comuni, i cittadini potranno eseguire lavori di consolidamento sismico e di efficientamento energetico, fruendo degli incentivi del Sisma bonus e del Superbonus al 110%, che sono consentiti solo nelle zone ad alta e media sismicità (zone 1,2,3). Rimangono fuori dai suddetti incentivi soltanto gli interventi su costruzioni ricadenti sulle isole di Lampedusa e Linosa, che sono rimaste in zona a bassa sismicità (4)”.
Sono rimaste invariate invece la zona ad alta sismicità (1), che comprende i Comuni di Menfi, Montevago e Santa Margherita Belice e la zona a sismicità medio-alta (2), che comprende i rimanenti 17 Comuni della Provincia, compresa la città capoluogo Agrigento.
“Le modifiche, continua La Mendola, hanno interessato l’intero territorio siciliano, che è stato riclassificato a seguito di uno studio approfondito, condotto dal Dipartimento Regionale della Protezione Civile e supportato da un tavolo tecnico a cui hanno partecipato gli Uffici del Genio Civile e gli Ordini delle Professioni Tecniche”.
Dal punto di vista della progettazione strutturale, di fatto, non cambia nulla, in quanto le Norme Tecniche in vigore, prescrivono che le strutture vengano dimensionate in relazione alle azioni sismiche ed alle caratteristiche geotecniche puntuali della zona di intervento, individuata da precise coordinate geografiche, a prescindere dalla classificazione sismica della zona.
“Per gli interventi sul territorio dei dodici Comuni transitati in zona 3, conclude il Capo del Genio Civile, le procedure di presentazione dei progetti all’Ufficio del Genio Civile, a mezzo di semplice deposito o di richiesta di autorizzazione, rimangono identiche a quelle precedenti, già previste per la zona 4, a bassa sismicità, nel rispetto dell’allegato “A” al Decreto 344, emanato dal Dirigente Generale del Dipartimento Tecnico, in data 16 maggio 2020”.

La nuova classificazione è in vigore dal giorno successivo a quello della pubblicazione in Gazzetta del decreto della protezione civile e pertanto dallo scorso 26 marzo.

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