“Progetto Genesi: Arte e Diritti Umani”: c’è anche il FAI di Agrigento
Prestigioso palcoscenico per Agrigento in occasione del convegno conclusivo del primo ano di attività del Progetto Genesi: Arte e Diritti Umani, che si è tenuto mercoledì scorso presso l’Associazione Civita di Roma.
Il presidente del FAI-Fondo Ambiente Italiano, Marco Magnifico, di fronte ad una autorevole platea formata, tra gli altri, dal Ministro della Cultura, Dario Franceschini, dal presidente di Civita, Gianni Letta, dal presidente dell’associazione Genesi, Letizia Moratti e da Franco Anelli, Rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, ha voluto dedicare largo spazio al successo della tappa agrigentina della mostra/progetto.
Il Progetto itinerante Genesi: Arte e diritti Umani, curato da Ilaria Bernardi, ha infatti percorso l’Italia da Nord a Sud, toccando quattro città: Varese, Assisi, Matera per poi approdare, dal 5 giugno al 4 settembre, ad Agrigento al Museo Archeologico “P. Griffo” ed alla biblioteca Lucchesiana, con un successo straordinario di visitatori. I risultati di questo progetto sono stati “estremamente incoraggianti”, 40 mila visitatori di cui 18 mila solo ad Agrigento, città, sede del FAI Giardino della Kolymbethra, che Magnifico ha definito “assetata” di cultura: “Agrigento – ha affermato – culla di 2500 anni di storia, cultura e di civiltà, macchiata, ma non certo oscurata, dal malcostume e dal malaffare, possiede una società civile che eroicamente resiste e combatte tenendo ben viva una tradizione di rara qualità culturale, umana e morale. Ben 18 mila agrigentini sono andati a vedere una mostra di questa complessità, una cifra gigantesca per Agrigento. Sono quei messaggi e quegli esempi che ci riconducono al nostro ruolo sussidiario di educatori. La popolazione ha onorato l’offerta di Genesi, perché è assetata di proposte di qualità e pronta a riconoscerle in forza di un DNA che viene dall’antica Akragas e che, poi, è passato attraverso la Agrigentum romana, per arrivare alla Agrigento dei primi decenni del Novecento. Questa è una delle tante magnifiche lezioni che vengono dalla grande, intensa ed amatissima terra di Sicilia che forse andrebbe un po’ più aiutata, perchè è un crogiolo di culture, di sensibilità e di qualità.
Poi Marco Magnifico, ha sottolineato: “É stata, inoltre, meravigliosa, come ha già citato Gianni Letta, la video installazione dell’artista iraniano Morteza Ahmadvand, pietra fondante della mostra, che tanto a cuore sta a Letizia Moratti. L’opera è stata collocata nella stupefacente e sconosciuta biblioteca Lucchesiana, nel centro storico, un luogo nel quale si trova un pezzo importante del mio cuore. La biblioteca è una di quelle sorprese che quando le scopri ti lasciano a bocca aperta. In questo luogo, il dialogo fra l’artista iraniano e il vescovo del Settecento Lucchesi Palli mette in mostra una consonanza formidabile in una Città nella quale convivono diverse culture: greca, romana araba, normanna, sveva e africana. In questa differenza culturale Agrigento ha fondato la propria identità. Molti conoscono la Valle dei Templi, ma pochi il centro storico con il suo Duomo che è un capolavoro assoluto”.
Infine, il riferimento alla società civile ed in particolare all’impegno della Delegazione FAI di Agrigento: “La biblioteca Lucchesiana, che oggi vive di stenti, si nutre all’attenzione di pochi volontari tra cui quelli del FAI”, e, aggiungiamo, all’instancabile lavoro del suo direttore, don Angelo Chillura.
Per il Capo delegazione FAI Agrigento: “Per la prima volta il FAI, grazie a questo progetto, si è occupato di diritti umani, calpestati ancora oggi in tanta parte di mondo. Le opere degli artisti nella collezione Genesi hanno denunciato violazioni inaccettabili e suscitato riflessioni sui massimi problemi dell’umanità e sulle questioni esistenziali, personali e collettive. Gli stessi temi, seppure in forma meno esplicita, sono emersi anche dalla storia dei luoghi in cui questa mostra ha fatto tappa, a dimostrazione che il patrimonio culturale deve essere tutelato non solo per il suo valore storico e artistico, ma anche perché testimonia e promuove valori fondamentali per la civiltà di ieri, di oggi e di domani. Ringrazio il presidente del FAI, Marco Magnifico, per le parole spese per Agrigento che, sono certo, insieme al successo della mostra/progetto saranno di buon auspicio per la candidatura di Agrigento a Capitale Italiana della Cultura 2025. Ringrazio, infine, tutti coloro che hanno collaborato all’ottima riuscita del Progetto Genesi e in particolare la Delegazione FAI di Agrigento, il Giardino della Kolymbethra e il FAI Giovani. Un gioco di squadra di Istituzioni e Associazioni (Pubblico e Privato) che ha portato al successo il Progetto. Si va avanti solo se procediamo tutti uniti”, ha concluso Taibi.