Alla presenza di genitori, alunni e insegnanti , è stato presentato il piano organico degli interventi che riguarderà tutto il comprensorio scolastico ricadente tra la centrale via Roma, via Enna e via Maccaferri. Il programma coinvolge tutti gli edifici che ospitano la scuola primaria e secondaria di primo livello. Un piano articolato che, settore dopo settore, demolirà i vecchi edifici per ricostruire sull’area nuovi edifici adeguati a standard scolastici e ambientali di ultima generazione.
“La scuola è un ambiente fondamentale per i ragazzi – spiega la sindaca Nicolini – e abbiamo stabilito, di concerto con l’architetto e la task force, che Lampedusa avrà una scuola a basso impatto ambientale e alto potenziale di aggregazione in cui troveranno posto tutte le strutture necessarie al raggiungimento di tali obiettivi”. La prima scelta strategica compiuta dall’Amministrazione riguarda il mantenimento dei plessi scolastici nell’attuale zona centrale dell’abitato. “Le scuole sono il cuore pulsante della vita del paese – ha dichiarato la Sindaca Nicolini – gli edifici attuali non sono stati ritenuti meritevoli di conservazione, ma il sito non cambia”. Mantenere le scuole nel centro dell’abitato servirà anche a farlo funzionare sempre di più come polo culturale aperto alla cittadinanza e a favorire la pubblica fruizione delle nuove strutture che sorgeranno: l’agorà, l’auditorium, palestra , campetto e aree verdi.
Il nuovo polo scolastico avrà anche una mensa, laboratori e aule dalle cui finestre sarà visibile il verde che circonderà gli edifici. Le strutture saranno munite di fotovoltaico ed eolico per il sostentamento energetico. Il via ai lavori, con le prime demolizioni, è previsto già nel corso dell’anno e, intanto, la palestra da ristrutturare sarà riconsegnata a corpo docente e alunni già all’apertura del prossimo anno accademico.
Alla presentazione pubblica, oltre all’architetto Corrado Marino, erano presenti gli ingegneri Garau e Vinci della task force della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Si tratta di un piano ambizioso la cui fattibilità è stata quindi certificata direttamente dalla sezione operativa di Palazzo Chigi, che ha affiancato il Comune nella elaborazione del piano. Il lavoro più difficile è stato già svolto e, come lo stesso ingegnere Garau ha precisato, riguardava il reperimento della copertura finanziaria raggiunta con la non semplice rimodulazione di fondi già disponibili e con la destinazione di una buona fetta dei fondi straordinari assegnati a Lampedusa dal Governo Letta. Quindi, senza decentrare la collocazione urbana del polo scolastico, questo vedrà una sequenza di investimenti che di poco supera i nove milioni di euro e che attraverserà il consolidamento degli attuali edifici sicuri in una prima fase e la demolizione per la costruzione delle nuove strutture.