Rientra la protesta dell’imprenditore agrigentino Salvatore Moncada dopo che ieri era salito sul tetto della foresteria dell’impianto sportivo del “PalaMoncada” di Porto Empedocle annunciando gesti estremi.
Moncada, ha voluto – nel corso di una conferenza stampa – spiegare le ragioni della protesta ricostruendo le indagini a suo carico. Una mattinata intensa che ha visto all’opera gli uomini delle Forze dell’Ordine impegnati a far desistere l’imprenditore da gesti inconsulti.
Una “disperazione” quella apparsa sul volto di Moncada: “sono salito sul tetto non perchè voglio trattamenti preferenziali da parte di nessuno, ma perchè voglio essere trattato da cittadino come tutti gli altri. Non c’è un mio esposto valutato dalla Procura. Vi chiedo scusa ma il mio obbiettivo era quello di essere ascoltato“.
“Purtroppo – afferma Moncada – negli ultimi tempi non stato molto ascoltato. Negli ultimi dieci anni siamo stati indagati almeno dieci volte (se non ricordo male) dalla Procura di Agrigento su indagini svolte dalla Guardia di Finanza; su queste dieci volte, ad oggi, non ci sono richieste di rinvio a giudizio. Ho avuto sequestri milionari che poi – almeno il primo sequestro – si sono chiusi nella fase cautelare. A me sembra ingiustificabile che ci sia un sequestro a 9 milioni di euro che non arrivi a una richiesta di rinvio a giudizio“.
Moncada – annunciando le sue dimissioni da amministratore della “Moncada Energy” – ha poi riepilogato tutta la vicenda vissuta sul piano delle indagini; una vicenda sulla quale Moncada ha più volte ribadito di sentirsi leso poiché mai sentito dalla Procura dopo decine di richieste.