Lo afferma il segretario provinciale della Cisl di Agrigento, Maurizio Saia (in foto), con Mario Stagno segretario della Fit Cisl Ag CL En, e Floriana Russo Segretario della Fp Cisl di Ag Cl En che aggiunge:
“La sostanza, aldilà di ogni dichiarazione che a nostro avviso, lascia il tempo che trova, è che i lavoratori debbono percepire da chi ne è preposto 5 mesi di stipendio, questo è un fatto. Il tentativo maldestro che vediamo riportato a mezzo stampa ” non si può innescare una guerra fra poveri” implicherebbe una guerra che non c’è non c’è mai stata ed assicuriamo mai ci sarà. Se l’affermazione era riferita al fatto di pagare gli operatori ecologici anziché i lavoratori comunali o viceversa, assicuriamo che la Cisl e le federazioni che ne fanno parte, vogliono che tutti i lavoratori vengano pagati per il servizio svolto, tutti nel rispetto della norma, cosi come recita lo Statuto dei lavoratori ed i contratti nazionali in essere. Il ”dividi et impera” non è nel DNA della Cisl che in fatto di unità e di responsabilità non accetta morali o false morali da nessuno”.
“Solidarietà – continua Saia – quindi da parte dei lavoratori del comune di Porto Empedocle ai lavoratori dell’igiene ambientale e stessa solidarietà dall’igiene ambientale ai lavoratori del comune in un momento di crisi che solo l’unità di intenti può sconfiggere. Pertanto invitiamo tutti e tanto più chi è preposto alla gestione dei settori della cosa pubblica a raddoppiare gli sforzi a risolvere le vertenze e non a cercare scuse facendo nascere divergenze mai nate; la ricerca di colpevoli è solo un segnale di debolezza che non risolve i problemi ma li accentua”.
Ad affermare questo sono Maurizio Saia segretario della Ust Cisl di Agrigento, Mario Stagno segretario della Fit Cisl Ag CL En, e Floriana Russo Segretario della Fp Cisl di Ag Cl En che intervengono, ancora una volta, sulla vertenza dei lavoratori del Comune di Porto Empedocle e dei lavoratori dell’Igiene urbana di Porto Empedocle che ribadiscono: “I problemi veri sul tavolo sono semmai, quelli atavici relativi al mancato pagamento di mensilità ai lavoratori, ed alla precarietà anche psicologica per mancanza di sicurezza economica, con cui debbono confrontarsi i lavoratori comunali, dell’igiene urbana e le loro famiglie nel quotidiano, continuando però ad espletare il loro mandato lavorativo al servizio dei cittadini, mandato che non può essere tradito da una mancanza del corrispettivo,che quindi innesca forme di lotta previste dalla legge quali nostro malgrado, lo sciopero. Il resto è frutto di illazioni che aggiungonocaos al caos”, concludono i sindacalisti.