Celebrato il 169° anniversario dalla fondazione della Polizia di Stato. Una celebrazione che ricade in piena fase pandemica che continua a incidere sulla vita di tutti noi e sulla nostra comunità.
Anche quest’anno la Polizia di Stato ha deciso viver questa giornata così importante con la assoluta sobrietà che da sempre l’ha contraddistinta.
“Ora più che mai siamo chiamati a stringerci intorno ai nostri concittadini nella consapevolezza che ogni forma di intervento a tutela della sicurezza pubblica, ogni servizio espletato, ogni forma di ascolto del disagio di una persona in difficoltà sarà il modo migliore di onorare la festa della Polizia”.
“In questo contesto, nel pieno dell’emergenza epidemiologica, le donne e gli uomini della Polizia di Stato non si sono risparmiati, operando con dedizione e spirito di sacrificio, svolgendo una efficace azione di prevenzione e contrasto della criminalità con importanti risultati su ogni fronte.
Per garantire tutto questo, abbiamo pagato un pesante tributo in termini di vite umane. Abbiamo perso quattordici colleghi, 10.039 tra donne e uomini hanno sofferto il contagio e la malattia, ma nonostante le difficoltà, non ci siamo mai fermati. A coloro che hanno sacrificato il bene più prezioso per l’affermazione della nostra sicurezza, precondizione di ogni diritto di libertà, rivolgo la mia più profonda gratitudine unendomi al dolore delle loro famiglie alle quali esprimo sentimenti di sincero cordoglio. E’ anche nella loro memoria, nel ricordo del loro sacrificio, che dobbiamo trovare il significato della missione che ogni giorno siamo chiamati a svolgere. Una missione valorizzata proprio da quella legge 121 – di cui in questi giorni si celebra il quarantennale – che ha “disegnato” la nuova architettura dell’Amministrazione della Pubblica Sicurezza espressione del pluralismo delle Forze di Polizia che trova nel loro coordinamento il vero punto di forza. Seguendo lo spirito della legge 121 stiamo dando attuazione a uno straordinario processo di riforma delle articolazioni centrali e territoriali del Dipartimento della Pubblica Sicurezza offrendo ai nostri cittadini un’Amministrazione al passo con i tempi, in grado di rispondere alle moderne istanze di sicurezza delle nostre comunità”.
“Oggi, ancora una volta, la bandiera della Polizia di Stato ha ricevuto un altissimo riconoscimento. E’ di grande significato e motivo di profondo orgoglio il messaggio con il quale il Signor Presidente della Repubblica, nel conferire la medaglia d’oro al merito civile, abbia inteso richiamare “l’alto magistero affidato alle Autorità provinciali di pubblica sicurezza preposte al coordinamento tecnico operativo dei servizi di ordine e sicurezza pubblica”, riconoscendo in tal senso la straordinaria importanza delle funzioni svolte dai Questori della Repubblica nei territori di competenza.
E’ lì, nelle città, nelle piazze, nelle strade del nostro Paese che la Polizia di Stato, insieme alle altre Forze dell’ordine, è chiamata a farsi interprete delle esigenze quotidiane espresse dalla collettività assicurando, al contempo, in questa delicata fase, il rispetto delle misure di contenimento della diffusione del virus.
Noi siamo e saremo dove le nostre comunità ci vogliono vedere, tra la gente, là dove si esprime il nostro spirito di servizio per il quale tanti colleghi hanno sacrificato finanche la vita.
Mi onoro poi di comunicare che in occasione dell’incontro avvenuto ieri al Quirinale per il nostro 169° anniversario, il Capo dello Stato ha voluto esprimere il sentimento di riconoscenza della Repubblica alla Polizia di Stato precisando che l’essere in prima linea, garantendo la sicurezza e l’assistenza necessaria ai nostri concittadini, ha ulteriormente irrobustito, in questo periodo di emergenza sanitaria, il senso di fiducia nei confronti della nostra Amministrazione.
Sappiamo che per superare questa difficilissima situazione è necessario uno sforzo ulteriore, ma siamo certi che insieme continueremo a rispondere alle istanze di sicurezza dei nostri concittadini, come sempre, con dedizione e generosità lasciandoci guidare da quei valori che hanno fatto grande la Polizia di Stato”.
“Quello appena trascorso – afferma il Questore di Agrigento Rosa Maria Iraci – è stato un anno molto difficile, complesso, in cui alcune libertà costituzionali sono state compresse a tutela della salute, per evitare la diffusione dell’epidemia da coronavirus , situazione che ha determinato non solo disagi per la libertà di circolazione dei cittadini, ma ha avuto ricadute pesanti sui settori commerciali e industriali ed ha quindi generato tensioni sociali per la perdita di numerosissimi posti di lavoro, determinando un impoverimento sempre più crescente della popolazione. E’ proprio a causa della pandemia che non è stato possibile festeggiare oggi come avremmo voluto, in forma solenne , vicini come sempre, alle istituzioni sociali ed ai cittadini”.
“Notevole è stato l’impegno delle donne e degli uomini della Polizia di Stato, in questa provincia, nelle varie attività istituzionali, rimodulate a causa della pandemia, che ha generato un corposo impiego sul fronte dei controlli, con numeri esponenziali di cittadini identificati , sanzioni amministrative elevate, anche a carico di esercizi commerciali per il rispetto delle regole “antiassembramento”. In questa provincia caratterizzata da tempo dal fenomeno migratorio, non solo si è registrato un aumento esponenziale dei flussi migratori provenienti dal nord Africa , con la cifra di 21.676 persone sbarcate, ma consistente è stata la ricaduta sul sistema dell’Ordine Pubblico, anche a causa delle proteste dei cittadini e degli amministratori locali dei territori interessati dal fenomeno ed in cui insistono strutture di accoglienza per migranti, per la paura di diffusione del virus ed il timore di riduzione del flusso turistico .
Il gravoso impegno messo in campo, sotto attenzione costante del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, che ha aggregato un considerevole numero di personale proveniente da altre province e di Reparti Inquadrati, ha permesso di governare il fenomeno con l’assoluto rispetto dei diritti umani e di quelli costituzionalmente previsti , evitando la possibilità che si registrassero episodi di intolleranza razziale. Oggi si festeggiano i 40 anni, dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, della legge n.121 del 1981, con cui, recependo da tempo istanze sociali, il legislatore smilitarizzò la Polizia di Stato, facendola diventare una `Amministrazione civile ad ordinamento speciale”, ridisegnando appunto in maniera assolutamente innovativa l’Amministrazione della pubblica sicurezza
Da quel momento potevano accedere a seconda dei titoli di studio richiesti per le varie qualifiche , sia donne che uomini, in assoluta parità di genere, con possibilità di pari compiti, funzioni, uguale progressione in carriera”.
“Le qualifiche – continua il Questore di Agrigento – cambiarono nome, staccandosi dalla vecchia simbologia militare; non si parlò più di gradi e tra le qualifiche ne fu inserita una assolutamente nuova , quella degli Ispettori, che costituiva il braccio operativo dei funzionari. L’importanza straordinaria assunta dal legislatore dell’ai, nel ridisegnare l’Amministrazione della pubblica Sicurezza è stata sicuramente la centralità del ruolo assegnato proprio all’Autorità di pubblica sicurezza , non solo nella sua dimensione nazionale , quindi nella figura del Ministro dell’Interno, e del Capo della Polizia-Direttore generale della Pubblica Sicurezza, ma anche nella esposizione provinciale, con il ruolo assegnato al Prefetto, che ha la responsabilità generale dell’ordine e della sicurezza pubblica nella provincia, a livello politico amministrativo ed a quello assegnato al Questore, anch’esso autorità provinciale di pubblica sicurezza , con la direzione , responsabilità e coordinamento a livello tecnico operativo dei servizi di ordine e sicurezza pubblica ( art. 14 L.121/81) .
Il cambiamento di rotta, il rivoluzionario modo di intendere la polizia come istituzione civile a servizio delle istituzioni democratiche e dei cittadini è stato costante nel tempo e nel 2019 ci si è svincolati, infine, dai gradi militari, con l’adozione di segni distintivi di qualifica sulle uniformi della Polizia di Stato, al fine di rimarcare 1′ identità di amministrazione civile e l’adesione al motto “sub lege libertas”.
Il Presidente della Repubblica, alla luce della prestigiosa tradizione della Polizia di Stato che da 169 anni, anche nelle fasi più drammatiche della storia del paese “con assoluta fedeltà allo Stato ed in difesa della collettività , ha assicurato il mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica, facendosi interprete sul territorio dell’alto magistero affidato alle Autorità di provinciali di pubblica sicurezza preposte al coordinamento tecnico operativo dei servizi di ordine e sicurezza pubblica” ha conferito alla Bandiera della Polizia di Stato la medaglia d’oro al merito civile con decreto del 2 marzo 2021 .