Plasma iperimmune contro il coronavirus. Pullara critica aspramente le scelte del Governo Regionale
“Da un servizio de Le Iene, in onda giovedì 12 novembre, torna di grande attualità il tema delle terapie per curare l’infezione da SarsCoV2, in modo da evitare l’aggravamento dei pazienti e ridurre la pressione sui sistemi sanitari. Come documentato dalla nota trasmissione tv, dopo uno studio dell’Oms sui farmaci impiegati per combattere il Covid, il plasma iperimmune infatti, risulta essere insieme all’antivirale Remdesivir, la terapia che, pur non essendo certificata come cura, sta dando risultati nella lotta al coronavirus”.
Ad affermarlo è l’On. Carmelo Pullara, vicepresidente della Commissione Salute all’ARS.
“A questo proposito – continua Pullara – è criticabile la politica messa in atto dal Governo Regionale che sceglie di portare avanti tale sperimentazione individuando soltanto l’Azienda Ospedaliera Papardo di Messina, quale unica struttura nell’Isola dove viene praticata la prassi della donazione del plasma iperimmune Covid-19. Lo fa tramite il Centro Trasfusionale che operativamente raccoglie il plasma dei pazienti covid attraverso lo studio nazionale Tsunami, una iniziativa promossa dall’Istituto Superiore di Sanità e dall’Aifa, l’agenzia italiana del farmaco. La Regione Siciliana, già in netto ritardo rispetto all’emergenza dettata dalla seconda ondata, ha aderito al progetto Tsunami individuando il Centro Trasfusionale dell’A.O. Papardo, quando invece potevano essere individuate anche altre strutture più centrali rispetto alla geografia sanitaria regionale, come Palermo o Catania.
Da un approfondimento fatto in nottata, infatti – continua l’onorevole – ho saputo che in Sicilia il Centro Trasfusionale dell’A.O. Papardo ha lanciato un appello, dove dice che può salvare fino a tre vite per donatore. Assurdo che questa iniziativa non sia stata adeguatamente pubblicizzata. Assurdo, ribadisco che si scelgano sedi periferiche e difficile da raggiungere per gli abitanti di altre province. Si poteva pensare all’Ospedale Civico di Palermo o Garibaldi di Catania ovvero alla Biobanca dell’IZS o anche a tutte e tre/quattro strutture. Tra l’altro tutto questo avviene nella consapevolezza che, come dicono i medici, questa strategia terapeutica può fornire ai malati gli anticorpi utili a contrastarne gli effetti SARS.CoV2. La plasmaterapia inoltre, se adeguatamente pubblicizzata, può essere impiegata da subito e senza costi aggiuntivi per altre strutture sanitarie”.