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Partecipazione dell’ASP di Agrigento alle spese sostenute dal Comune di Palma di Montechiaro per l’assistenza ai pazienti con disabilità: le precisazioni dell’Azienda

E’ notizia di questi giorni l’emissione da parte del Tribunale Ordinario di Agrigento di un decreto ingiuntivo ai danni dell’ASP per il pagamento di una somma di circa due milioni di euro in favore del Comune di Palma di Montechiaro e relativo alla quota di compartecipazione che l’Azienda dovrebbe sostenere per le spese sostenute dall’Ente locale per il ricovero in comunità di cittadini in condizioni di bisogno a causa di disturbi psichici o non autosufficienza.

Diversamente da quanto riportato a mezzo stampa, non si tratta di una di una sentenza di condanna nei confronti dell’ASP di Agrigento ma, per l’appunto, di un decreto ingiuntivo (non ancora notificato) nei confronti del quale, a ricezione avvenuta, l’Azienda proporrà un’opposizione ai sensi di legge e nei termini consentiti. La stessa decisione di presentare un formale ricorso è stata già presa, nel recente passato, per istanze similari prodotte da altri comuni e adesso si attendono i pronunciamenti nel merito da parte dell’Autorità giudiziaria.

L’ASP di Agrigento, è bene precisare, ritiene di indubbia e fondamentale importanza garantire, con ogni strumento, assistenza e cure ai pazienti con disabilità riconoscendo il valore della collaborazione interistituzionale con i Comuni per consolidare questo intento. Le modalità di questa sinergia, anche sotto il profilo della compartecipazione meramente economica, sono oggetto tuttavia di perplessità che inducono la Direzione aziendale a proporre formale opposizione. Peraltro, ancora nel recentissimo passato, la sentenze numero 120 del 21 gennaio scorso e la 761 del 29 maggio, emesse entrambe dal Tribunale di Agrigento, prevedevano il respingimento delle istanze prodotte, rispettivamente, dal Comune di Agrigento e dal Comune di Raffadali nei confronti dell’ASP in merito alla richiesta somme per costi sostenuti in favore di pazienti con disabilità ricoverati dal 2011 al 2016.

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