Papa Francesco autorizza l’apertura della causa di Beatificazione e Canonizzazione del Vescovo Salesiano agrigentino Mons. Giuseppe Cognata
Papa Francesco, in relazione alla istanza presentata dal GRUPPO DEI GIURISTI CATTOLICI , “ dopo attento e ponderato esame, ha dato il Suo augusto consenso alle richieste di religiosi e laici per l’apertura della causa di beatificazione e canonizzazione di S.E. Mons. GIUSEPPE COGNATA, Vescovo di Bova” ha autorizzato la apertura della causa di beatificazione e canonizzazione del VESCOVO SALESIANO AGRIGENTINO, Fondatore delle SUORE SALESIANE OBLATE DEL SACRO CUORE.
Lo ha annunciato qualche giorno fa dalla BASILICA DEL SACRO CUORE DI GESU’ ”realizzata da Don Bosco su richiesta di Papà Pio IX “ Il RETTOR MAGGIORE DEI SALESIANI, DON ANGEL FERNA’NDEZ ARTIME. La Famiglia Salesiana e quella agrigentina in particolare, le Suore Salesiane Oblate del Sacro Cuore, rivolgono il più vivo ringraziamento al Santo Padre per la convinzione e l’impegno di una scelta tanto meditata e al Gruppo dei Giuristi Cattolici per il ruolo svolto e a quanti hanno reso possibile, in vario modo, questo straordinario evento tanto atteso.
Giuseppe Cognata, secondogenito di Vitale Cognata e Rosa Montana, nasce a Girgenti il 14 Ottobre 1885. A 12 anni, assieme ai 3 fratelli, intraprende gli studi classici nel Collegio Salesiano “San Basilio” di Randazzo. Frequenta poi il Noviziato Salesiano di San Gregorio di Catania e il 29 Agosto 1909 riceve ad Acireale l’ordinazione Sacerdotale. Allo scoppio della guerra è soldato a Palermo e poi Sottoufficiale di Sanità nell’85° Reggimento a Trapani dove, alla fine del conflitto fonda una Casa Salesiana di cui diventa Direttore. Viene poi chiamato a dirigere in successione le case Salesiane di Randazzo, Gualdo Tadino in Umbria e del Sacro Cuore di Gesù a Roma. del Concistoro del 16 Marzo 1933, Pio XI lo nomina Vescovo di Bova, una Diocesi della Calabria, dove fonda l’Istituto delle Salesiane Oblate del Sacro Cuore. Nel 1939, a seguito di una serie di calunnie e delazioni portate avanti da alcune Suore Oblate, viene destituito della dignità episcopale e costretto a vivere da semplice prete trai suoi confratelli prima a Trento, poi Rovereto e successivamente a Castel di Godego in provincia di Treviso. Nel 1962, dopo una condanna ad una solitudine inoperosa protrattasi per oltre 20 anni durante i quali vive nel nascondimento, nella preghiera e nell’oscuro lavoro sacerdotale di direttore spirituale e dopo che chi l’aveva calunniato si era pentito ed aveva ritrattato, viene reintegrato nell’episcopato da Giovanni XXII. Nell’Agosto del 1963, Paolo VI lo nomina Vescovo Titolare di Farsalo e partecipa alle ultime sessioni del Concilio Vaticano II. Il 22 Luglio 1972, dopo aver appreso che l’Istituto delle Sacre Oblate del Sacro Cuore da lui fondato, era divenuto di diritto pontificio, torna alla Casa del Padre a Pellaro di Reggio Calabria, sede iniziale della attività missionaria delle Salesiane Oblate. Le sue spoglie mortali riposano a Tivoli nella Casa Generalizia delle Suore Salesiane Oblate del Sacro Cuore . A questo punto, alla famiglia Salesiana agrigentina non rimane altro che fare voti affinche’ la Municipalità della Città dei Templi si adoperi per ricordare degnamente questo illustre figlio della nostra Terra e la Chiesa riconosca finalmente la Santità del Vescovo Martire, dando per scontato che Mons. Giuseppe Cognata la Santità l’ha vissuta nel corso della sua vita terrena!
Calogero Patti
(Presidente Emerito dell’Unione)