Palma di Montechiaro, omicidio per dissidi economici: condanna a dodici anni e due mesi per 32enne
I giudici della Corte di Appello hanno pronunciato sentenza di condanna nei confronti del trendaduenne di Palma di Montechiaro Raimondo Bonfanti, accusato di avere ucciso, insieme al fratello e al padre (già condannati ndr) Nicolò Amato.
La sentenza è di dodici anni e due mesi di reclusione per il giovane; una pena ridotta dopo l’annullamento della prima sentenza da parte della Cassazione ed il rinvio ad un nuovo processo d’Appello.
Come si ricorderà, Bonfanti è accusato di aver partecipato all’agguato dello scorso 22 aprile del 2011 dove – secondo l’accusa – per vendicare alcuni contrasti di natura economica per il pagamento di alcune bollette riferite ad alcuni locali adibiti a pizzeria, morì il sessantaquatrenne, mentre il figlio di quest’ultimo riuscì a sfuggire alla morte dopo i colpi sparati.
Un agguato che sembrerebbe aver visto protagonisti i due figli, mentre il padre avrebbe predisposto il tutto. Una vicenda che secondo i difensori non avrebbe visto alcun ruolo da parte del proprio assistito, non concorrendo nell’omicidio.