Osservatorio sulle comunicazioni AGCOM: i trend della telefonia fissa
Com’è strutturato il mercato delle telecomunicazioni in Italia, quali sono gli operatori top, chi guadagna e chi perde nel settore della telefonia fissa e mobile?
A tutte queste domande risponde l’Osservatorio sulle comunicazioni, pubblicato con cadenza trimestrale da AGCOM: il report relativo a luglio-settembre 2018, in particolare, offre un’utile panoramica per cogliere le tendenze in atto e fotografare la dinamica dei prezzi.
Cominciamo con uno sguardo ai prezzi della telefonia fissa. Nel complesso, l’indice mostra una leggera crescita rispetto al trimestre precedente per i prezzi dell’accesso e dei servizi base. Per quanto riguarda i prezzi dei servizi a banda larga (broadband), il trend risulta in crescita nell’ultimo trimestre: considerando l’intero periodo di riferimento – nel confronto con il 2014 – i prezzi mostrano, però, una netta flessione. La pubblicazione – elaborata su dati Istat – evidenzia inoltre una riduzione dei prezzi dei servizi mobili pari al 2% su base annua.
Tornando alla telefonia fissa, quali sono le tariffe ADSL più diffuse e le infrastrutture più utilizzate? A dominare sono gli accessi via fibra su rete mista rame (FTTC), con una crescita superiore al 70% anno su anno. Gli accessi in fibra (FTTH) superano il +51%, mentre le connessioni via cavi di rame vedono gli accessi calare del 19%. In termini assoluti, a ogni modo, le vecchie connessioni ADSL restano le più diffuse nel Paese (62%), seguite dalla fibra FTTC (28,4%), dalla fibra su rete mista radio (5,8%, in crescita del 20% rispetto a settembre 2017) e dalle connessioni FTTH (3,7%). Per quanto riguarda gli accessi broadband e ultrabroadband (complessivamente si tratta di quasi 17 milioni di unità) l’aumento è di 710mila accessi in un anno e, su base trimestrale, di 120mila linee.
Come si ripartiscono le quote di mercato tra i diversi operatori? Per oltre il 51%, la rete fissa è appannaggio da TIM che si conferma market leader e – pur subendo una flessione del 3,1% rispetto a settembre 2017 – stacca nettamente gli altri concorrenti. Seguono Vodafone con il 13,6% (+ 1,5%), Wind Tre con il 13,2% (+ 0,1%), Fastweb con il 12,7% (+ 0,7%), e, con ampio distacco, Linkem (+0,5%), Tiscali e gli altri competitor.
Analizzando nello specifico gli accessi broadband e ultrabroadband, la quota di mercato detenuta da TIM scende al 44,5%. Rispetto a settembre 2017, crescono Vodafone (15,4%, + 1,3%), Linkem e gli operatori più piccoli. Gli utenti chiedono connessioni sempre più performanti e a crescere sono, non a caso, gli accessi con velocità superiore a 100 e 30 Mbit al secondo. Questi ultimi, in particolare, corrispondono al 40% del totale delle linee broadband e ultrabroadband, mentre si riducono le connessioni meno performanti (fino a 30 Mbit/s o inferiori a 10 Mb/s).
Per quanto riguarda la rete mobile, infine, Tim detiene la quota più ampia del mercato (31%, + 0,5%), seguita da Vodafone, Wind Tre, Poste Mobile, Iliad e altri MVNO. Con riferimento alle sim “human”, però, il primo operatore è Wind Tre (33,2%, -2,2%): a crescere, in quest’ultimo caso, non sono i grandi operatori ma Poste Mobile (+0,5%), Iliad (+2,7%) e gli altri MVNO (+0,6%).