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Osservatorio Bandi: su 380 bandi censiti, 4 riguardano investimenti per la città di Agrigento

Nella sede dell’Ordine degli Architetti di Agrigento, si è svolta la conferenza stampa sui dati censiti dall’Onsai dei quali quattro sono investimenti per la città di Agrigento.

Al tavolo dei relatori, Rino La Mendola, vicepresidente del Consiglio nazionale degli Architetti; Alfonso Cimino, presidente dell’Ordine degli Architetti di Agrigento; Francesco Romano, consigliere delegato Lavori pubblici – Onsai dell’Ordine Architetti di Agrigento.

Pubblicati i dati 2018 dell’Osservatorio Nazionale sui Servizi di Architettura e Ingegneria (ONSAI) del Consiglio Nazionale degli Architetti. I dati, relativi ai 380 bandi analizzati dalla rete degli Ordini degli Architetti italiani, nel corso del 2018, rivelano un netto miglioramento, rispetto ai dati relativi alle criticità rilevate nel 2017. Ciò è da attribuire soprattutto alle novità introdotte al testo originario del codice (D.Lgs.50/2016) dal cosiddetto “decreto correttivo” (D.Lgs.56/2017), in recepimento alle proposte dello stesso Consiglio Nazionale Architetti e della Rete delle Professioni Tecniche.

DATI NAZIONALI
Elementi positivi 2018:
In particolare, è stata rilevata una notevole riduzione percentuale rispetto alle criticità già rilevate nel 2017, nell’ambito degli affidamenti di servizi di architettura e ingegneria; nel dettaglio:
– La mancata applicazione di regole certe, per il calcolo da porre a base di gara e per la conseguente selezione della procedura di affidamento da adottare, segna un -21% rispetto ai dati raccolti lo scorso anno; ciò costituisce un elemento importante per garantire maggiore trasparenza;
– Il ricorso immotivato a requisiti quantitativi per partecipare ad una gara, come il fatturato, ha fatto registrare un -28%; ciò segna una notevole apertura del mercato dei lavori pubblici, soprattutto per le strutture professionali medio-piccole che, nel Paese, sono più del 90% degli operatori economici impegnati nel settore lavori pubblici;
– il mancato rispetto del divieto di far versare la cauzione provvisoria ai professionisti che partecipano ad una gara di progettazione dal 9% si è ridotto a zero (anche questo segna un’apertura del mercato agli operatori economici-medio piccoli).
I dati rilevati dall’ONSAI per il 2018, evidenziano, inoltre, un diffuso ricorso alle procedure negoziate, che raggiungono una percentuale pari al 51% ed alle procedure aperte, che raggiungono il 41%; mentre le procedure ristrette raggiungono il 5% e gli affidamenti diretti solo il 3%.
Un ulteriore elemento positivo riguarda soprattutto la Sicilia, dove la Regione con decreto n°30 Gab dello scorso 5 dicembre, a firma dell’assessore alle Infrastrutture, Marco Falcone, ha dotato le stazioni appaltanti che operano in Sicilia dei bandi tipo per i concorsi di progettazione e per affidare servizi di architettura e ingegneria a liberi professionisti, puntando sulla centralità del progetto, sullo snellimento e la trasparenza delle procedure, sulla riduzione dei requisiti e sull’apertura del mercato.
Criticità 2018:
– Carenza di investimenti per mancanza di progettualità, dovuta al mal funzionamento dei fondi di rotazione, sempre più indispensabili per finanziare i progetti;
– La legge di bilancio prevede la costituzione di una centrale per la redazione di progetti di opere pubbliche, presso la pubblica amministrazione, che rischia di statalizzare la progettazione, sottraendola al libero mercato e privandola delle garanzie di qualità, assicurate dalla concorrenza e dallo stesso mercato; tutto ciò alimentando peraltro ulteriore confusione tra controllori e controllati.

Posizioni assunte, in merito, dal Consiglio nazionale degli Architetti:
In merito al tema, non escludendo più eclatanti successive forme di protesta, il Consiglio Nazionale ha chiesto, con forza e determinazione, al Governo ed al Parlamento, di convertire la Centrale unica di progettazione in un organismo centrale di programmazione degli interventi infrastrutturali e di gestione di un nuovo fondo di rotazione per affidare la progettazione ai liberi professionisti. Ciò nella consapevolezza che la programmazione sia il vero punto dolente del sistema Italia, che attualmente non permette di costruire un chiaro, efficace e lungimirante progetto di trasformazione delle nostre città e dei nostri territori, che necessitano, di azioni forti, non più episodiche, per la difesa del patrimonio ambientale, architettonico e infrastrutturale.

DATI AGRIGENTO
Sui 380 bandi censiti dall’Osservatorio a livello nazionale, 4 riguardano investimenti per la città di Agrigento, per un importo complessivo di €. 23.497.866, di cui €. 774.420 per servizi di architettura e ingegneria.
Entrando nel dettaglio dei dati rilevati per Agrigento, si evince che, al di là dell’investimento per la messa in sicurezza della cattedrale, che costituisce un fatto episodico per un importo di 17.188.589 euro, gli altri investimenti ammontano complessivamente a 6.309.277 euro. Pur costituendo un elemento importante, l’importo di tali investimenti è certamente insufficiente per rilanciare l’economia della città.
I dati sono ancora meno significanti per i servizi di architettura e ingegneria, per i quali analogamente si rileva che, nell’ambito dell’intervento sulla cattedrale, sono stati finanziati servizi di architettura e ingegneria per un importo di 719.205 euro, mentre tutti gli altri servizi ammontano a soli 55.215 euro; una cifra del tutto irrisoria per i liberi professionisti, che operano nell’agrigentino.

In sintesi dunque, i dati dell’Osservatorio, rilevati dalla rete nazionale degli Ordini degli Architetti, dimostrano un notevole miglioramento:
a) nell’ambito normativo, per effetto delle modifiche introdotte dal decreto correttivo (D.Lgs.56/2017), in recepimento alle proposte formulate dal Consiglio Nazionale degli Architetti e della Rete delle Professioni Tecniche;
b) nell’ambito regolamentare, per l’adozione, da parte della Regione Siciliana, dei bandi tipo, con i quali sono state fissate regole certe per le stazioni appaltanti, negli affidamenti di servizi di architettura e ingegneria ai liberi professionisti; tutto ciò garantendo trasparenza e snellimento delle procedure, centralità del progetto nel processo di esecuzione delle opere pubbliche ed apertura del mercato.
Permangono, comunque le seguenti criticità:
a) La centralizzazione della progettazione presso la Pubblica amministrazione, che promuove la statalizzazione della progettazione, sottraendola al libero mercato e privandola delle garanzie di qualità, assicurate dalla libera concorrenza;
b) Carenza di investimenti a causa di una strutturale mancanza di progettualità;

Soluzioni proposte:
a) Migliorare ancora il testo del codice dei contratti, proponendo le modifiche di cui al documento già redatto dal Consiglio Nazionale degli Architetti, unitamente alla Rete delle Professioni Tecniche, con l’obiettivo di superare le criticità residue dello stesso codice, completando il percorso già proficuamente tracciato con il cosiddetto “decreto correttivo”;
b) Convertire la centrale di progettazione in una centrale unica per la programmazione e la gestione di un nuovo fondo di rotazione, moderno e flessibile, finalizzato a finanziare la progettazione, da affidare ai liberi professionisti, di interventi di rigenerazione urbana e di realizzazione delle infrastrutture necessarie per lo sviluppo del Paese e soprattutto del territorio che soffre di un notevole gap infrastrutturale, come la Provincia di Agrigento.

“I dati del nostro Osservatorio – afferma Rino La Mendola, vicepresidente del Consiglio nazionale degli Architetti – ci dicono che il 2018 è stato un anno interessante, durante il quale abbiamo registrato un netto miglioramento del libero mercato dei lavori pubblici, rispetto all’anno precedente. Ciò è da attribuire soprattutto alle novità introdotte al codice dei contratti, dal cosiddetto “Decreto correttivo del 2017”, che ha recepito gran parte delle nostre proposte. Ma, il fiore all’occhiello del 2018 è il Decreto dello scorso 5 dicembre, con il quale l’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone, ha dotato le stazioni appaltanti siciliane dei bandi tipo per l’affidamento di servizi di architettura e ingegneria a liberi professionisti; bandi tipo che puntano sulla centralità del progetto, sulla trasparenza, sullo snellimento delle procedure e sull’apertura del mercato alle strutture professionali medio-piccole.
A questo si aggiunga che, con decreto dello stesso assessorato alle Infrastrutture, lo scorso 3 ottobre è stato finalmente costituito un fondo di rotazione per finanziare progetti, redatti da liberi professionisti, finalizzati a fruire di fondi comunitari. Tutto ciò, peraltro, stimola una inversione di tendenza di recenti politiche alimentate da provvedimenti come la legge di bilancio al vaglio delle Camere; politiche votate a centralizzare la progettazione nella pubblica amministrazione, sottraendola al libero mercato e privandola delle garanzie di qualità, assicurate dalla concorrenza. Il nostro auspicio di fine anno è che i segni complessivamente positivi del 2018, possano promuovere, per il 2019, un rilancio del settore dei lavori pubblici e delle infrastrutture in Sicilia ed in particolare nei contesti territoriali che soffrono di un notevole gap infrastrutturale, come quello di Agrigento”.

“Il 2018 – sottolinea Alfonso Cimino, presidente dell’Ordine degli Architetti di Agrigento – è stato un anno parecchio interessante: il Consiglio dell’Ordine degli architetti ha lavorato in maniera compatta impegnandosi per i centri storici, per il rilancio delle città. Abbiamo organizzato un evento a Santa Margherita Belice, in memoria del tragico evento del 1968, e redatto un documento presentato poi al Congresso nazionale degli architetti. A Roma, nella sede del Consiglio nazionale degli architetti, abbiamo tenuto un Consiglio straordinario dell’Ordine di Agrigento parlando proprio della nostra città. Sì, perché Agrigento è lontana, per quanto riguarda le infrastrutture, dal resto della Sicilia, quindi dal resto dell’Italia. Lo abbiamo detto tante volte e siamo fiduciosi che il gap negativo possa invertire la tendenza. Abbiamo parlato di strumenti urbanistici anche ad Agrigento dove, di recente, l’Amministrazione comunale ha approvato le nuove direttive dello strumento urbanistico concertate con gli Ordini professionali. Altro importante aspetto è l’approvazione e l’adozione dei bandi tipo attraverso il decreto assessoriale da parte della Regione. Oggi ci troviamo impegnati offrendo la nostra solidarietà alle persone dei luoghi colpiti dal sisma a Catania e, in tal senso, il nostro presidio di Protezione civile ha dato la disponibilità di quattro colleghi che, nei giorni prossimi, potranno eseguire la rilevazione degli edifici che hanno subito dei danni. Per il 2019 stiamo programmando tante iniziative al centro delle quali c’è la figura del libero professionisti. Desideriamo ci sia un coinvolgimento da parte degli uffici tecnici affinché possano funzionare meglio e un maggiore coinvolgimento rispetto alle problematiche poste da parte della politica locale, regionale e nazionale”.

“Sono molto soddisfatto dell’operato del nostro Consiglio provinciale per il numero di bandi analizzati – evidenzia Francesco Romano, consigliere delegato Lavori pubblici – Onsai dell’Ordine Architetti di Agrigento -, non a caso siamo i primi a livello regionale e nazionale. Grazie a questa piattaforma, realizzata dal Consiglio nazionale degli Architetti, con la volontà di Rino La Mendola, abbiamo uno strumento valido per monitorare i vari bandi dei servizi di architettura e ingegneria pubblicati a livello nazionale. Da una analisi di questi bandi, solo quattro riguardano Agrigento quindi l’auspicio per il 2019 è che il numero di bandi e investimenti nel nostro territorio sia maggiore rispetto al 2018”.

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