Ospedale di Licata, l’allarme dei consiglieri della DC: “mancano medici, infermieri e personale sanitario”
Da parte dei consiglieri comunali della Democrazia Cristiana, Giuseppe Russotto, Tiziana Augusto, Salvatore Posata e Francesco Moscato, arriva un appello alle istituzioni “ad occuparsi con urgenza dell’ospedale San Giacomo d’Altopasso, interessato da carenze nell’organico di medici e personale sanitario senza precedenti”.
Al momento, in ospedale, lavorano 25 medici, a fronte dei 75 previsti, e 130 infermieri, a fronte dei 145 della pianta organica, con 43 che hanno limitazioni, 23 con 104.
I posti letto del San Giacomo d’Altopasso sono 100, ma in media ne vengono occupati 65. Nel 2022 ci sono stati 27.000 accessi al Pronto Soccorso, numero che oggi è già stato, abbondantemente, superato.
“Praticamente – rilevano i consiglieri comunali della DC – mancano medici, infermieri ed operatori sanitari in ognuno dei reparti del San Giacomo d’Altopasso. Di fatto l’ospedale resta aperto grazie al sacrificio di tutti coloro i quali vi operano, spesso costretti a rinunciare anche alle ferie, pur di garantire l’assistenza ai pazienti. E grazie al lavoro di coordinamento eseguito, in maniera eccellente, dal dottor Alfonso Avenia, direttore sanitario del presidio. E’ chiaro, però, che una simile situazione non può durare in eterno”.
Solo per far alcuni esempi: in Ginecologia la pianta organica prevede la presenza di un direttore e 8 medici, ma al momento è in servizio solo il direttore, con sanitari che arrivano da altri ospedali della provincia per garantire i turni. Al Pronto Soccorso sono previsti 10 medici più un direttore, ma al lavoro ci sono solo 3 sanitari ed il direttore.
“Questa situazione – aggiungono Russotto, Augusto, Posata e Moscato – si ripete in ogni reparto. Ci chiediamo se il Sindaco di Licata sia a conoscenza della condizione del nostro presidio sanitario ed in che modo pensa di intervenire per garantire il diritto alla salute dei cittadini. E, al tempo stesso, se tutte le istituzioni stiano facendo la propria parte. Il San Giacomo d’Altopasso non può chiudere”.