Operazione “Giano Bifronte”: notificati diciassette avvisi di conclusione delle indagini preliminari
Notificate dalla Procura della Repubblica di Agrigento diciassette avvisi di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di altrettanti soggetti ritenuti coinvolti nell’operazione denominata “Giano Bifronte” condotta dalla Guardia di Finanza di Agrigento su un presunto giro di corruzione legati all’ottenimento di prestiti agevolati.
Dalle indagini sarebbe emerso che le imprese che avessero voluto ottenere un prestito sarebbero potute andare in uno degli sportelli Irfis e richiederlo; secondo l’accusa, in questo caso preferivano andare alla Intersystem poichè vi era un “sistema” si garantiva la presunta erogazione dei prestiti. Un’operazione che ruoterebbe, secondo gli inquirenti, attorno a due figure principali, quella di Antonio Vetro e Paolo Minafò. Sarebbero loro i due personaggi principali che avrebbero avuto un ruolo di primo piano portando avanti, sempre secondo l’accusa, una serie di atti corruttivi. Minafò è infatti uno dei funzionari dell’Irfis FinSicilia spa, l’Ente regionale con sede a Palermo che eroga prestiti a tasso agevolato (delibera sulla base dei progetti presentati e sulla loro sostenibilità da parte dei privati imprenditori ndr), e che allo stesso tempo è socio occulto della Intersystem srl, una società che si occupa di consulenze, dove opera Antonio Vetro. Un “doppio” ruolo che ha portato al nome dell’inchiesta di “Giano Bifronte“.
Dalle indagini, come si ricorderà, sarebbero almeno venti i presunti episodi scoperti dalle Fiamme Gialle, dodici dei quali di competenza della Procura della Repubblica di Agrigento, sette di quella palermitana e un caso di competenza della Procura di Caltanissetta.