Dopo che la Cassazione, nei giorni scorsi, aveva giudicato inammissibile il ricorso presentato in Corte di Cassazione dai suoi legali, stamattina è stato tradotto al carcere “Di Lorenzo”, il 33enne ravanusano, che era stato condannato, in primo grado ad Agrigento e in Corte d’Appello a Palermo, a 7 anni di reclusione per il reato di omicidio stradale e lesioni personali colpose.
Si chiude così l’iter processuale, lungo quasi 5 anni, nel quale il giovane 33enne è stato sempre condannato e senza sconti di pena da tutti i Giudici e in tutti i gradi di giudizio.
Il processo scaturì a seguito dell’incidente mortale del 2 febbraio 2020, quando il 33enne, sotto l’effetto di assunzione di cocaina e alcool, decise di porsi alla guida di un veicolo, rendendosi responsabile e colpevole di avere strappato alla vita due giovanissime vittime e suoi passeggeri, Lorenzo Miceli, 28 anni di Ravanusa e Federica Aleo 28 anni di Canicattì, e ferendo gravemente un altro giovane passeggero.
Per l’automobilista, che nel 2020 aveva richiesto alla Giustizia di essere sottoposto al rito abbreviato, per ottenere uno sconto di pena di 1/3, si sono aperte le porte del carcere.
Dopo quasi 5 anni dalla tragica morte dei due giovani innocenti, per le famiglie accorate e per l’impegno estenuante profuso dai loro Legali.