Omicidio fidanzati Pordenone: si indaga all’estero
Indagini oltre i confini quelle dei Ris di Parma. Ha dimensioni “immense” infatti l’indagine sul delitto dei due fidanzati uccisi due settimane fa a Pordenone. Due piste, in particolate, puntano all’estero: in Svizzera e nell’Est Europa.
La “storia personale” di Trifone Rigone porta in terra elvetica, quella di Teresa Trifone in Slovenia.
In Ticino la coppia vantava diversi amici, specie nella palestra CrossFit, alla periferia nord di Lugano. “Trifone era uno dei miei migliori amici”, ha raccontato al sito caffè.ch un istruttore. Risale a poco prima di Natale l’ultima volta della coppia a Lugano. Il ventottenne non si presentava come sottufficiale, ma come appassionato di sollevamento pesi. L’ex bocconiana, invece, si sarebbe definita “agente finanziario”.
La trentenne proprio giovedì scorso avrebbe dovuto esibirsi in un locale della Slovenia. Per arrotondare, come noto, faceva la ballerina in alcuni locali.
Nel corso della trasmissione di Rete 4 “Quarto grado” è stato evidenziato che le pistole calibro 7.65 sono “facilmente silenziabili e reperibili nel mercato clandestino balcanico”. Tutto coerente fino ad ora con la nuova pista che stanno battendo gli investigatori che non stanno lasciando nulla al caso. D’altro canto un “delitto passionale su commissione”, nell’Est Europa si ottiene pagando dai 500 ai mille euro. Potrebbe il militare, si chiedono gli investigatori, aver fatto da paciere nel corso di una rissa tra albanesi? In questo caso non sarebbe esclusa una “vendetta” con un’arma “inconsueta” per un killer professionista, che preferisce le calibro 9.
La “pista balcanica” potrebbe portare anche a un killer donna o a malviventi dediti al saccheggio delle ville. Dalla Procura è filtrato che, al momento, “non è stato necessario” chiedere rogatorie.
Marcella Lattuca
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