Per i difensori dell’uomo, gli avvocati Santo Lucia e Calogero Meli, dal video del sistema di sorveglianza non si capirebbe nulla e non “c’è alcuna conferma dell’identità dell’uomo con la pistola in mano“.
L’omicidio, come si ricorderà, avvenne lo scorso 23 agosto all’interno della casa di campagna della vittima; fu un video del sistema di sorveglianza a riprendere i momenti salienti dove si vede un uomo entrare e sparare a Calcagno. Dopo l’acquisizione da parte dei Carabinieri, gli investigatori risalirono al licatese.
Immagini non chiare per la difesa dell’uomo che ha così chiesto la scarcerazione del loro assistito. Per l’accusa vi sarebbe anche la prova del Dna lasciata nel cappello che l’omicida indossava e che avrebbe perso poco dopo. I giudici del Riesame decideranno entro sabato se accogliere, o meno, la richiesta della difesa.