Sì, perché uccidere un uomo in questo stile, sembra portare le lancette dell’orologio indietro nel tempo, dove nessuno aveva visto o sentito nulla e i killer ammazzano a destra e manca. Un’esecuzione di grande efferatezza visto che, dalle prime ricostruzioni, sembra che Carmelo Ciffa sia stato raggiunto al torace da due colpi di pistola di piccolo calibro che gli hanno spezzato la vita a 42 anni.
Il killer voleva essere sicuro di averlo ucciso. Dopo i primi colpi d’arma da fuoco Ciffa aveva cercato di alzarsi per raggiungere l’ingresso del vicino supermercato, ma il sicario lo ha raggiunto tentando di sparare ancora; colpo non riuscito visto che la pistola si è inceppata. Poi la fuga e il silenzio tombale su Favara.
Gli investigatori al momento si stanno concentrando sul passato di Carmelo Ciffa, operaio empedoclino che si trovava a lavoro nello spiazzale di via Vittorio Veneto a Favara, ignaro di quello che sarebbe accaduto.
I rapporti con il passato, le modalità dell’omicidio, il movente. Questi gli elementi al momento sotto la lente d’ingrandimento delle Forze dell’Ordine impegnate a scandagliare tutte le ipotesi possibili, compresa quelle legate al giro del traffico di stupefacenti.
Quello che al momento si conosce è che a sparare è stato almeno un sicario. Dubbi che potranno essere sciolti con l’analisi delle telecamere del sistema di videosorveglianza presente nella zona dell’omicidio.
Intanto i militari dell’Arma dei Carabinieri con gli agenti della Squadra Mobile stanno setacciando l’hinterland alla ricerca di colui, o coloro, che hanno sparato.
© RIPRODUZIONE RISERVATA