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Nostos, il perché del successo della Mostra a Licata di Totò Cariello

Ha voluto ricordare i volti di tante persone e i luoghi, rappresentandoli in modo particolare. Le foto, in formato polaroid, sono state elaborate con alcuni filtri. Le immagini, una per una, raccontano la memoria dell’ideatore e curatore che come risacca si infrange e si rigenera. E tutto quello che si rigenera dà vita ad altra vita

Nei giorni scorsi, a Licata, ha chiuso i battenti la mostra personale di Totò Cariello dal titolo “Nostos”, allestita presso lo straordinario Chiostro di San Francesco, nel centro storico, nel centralissimo Corso Vittorio Emanuele. Il testo di presentazione della mostra è stato curato da Bianca Pedace. Il Sindaco, Angelo Balsamo, e l’amministrazione comunale, hanno fortemente voluto questo evento culturale, inserito nell’ambito dell’Estate Licatese. L’evento è stato, come ci ha detto lo stesso ideatore e curatore, un successo oltre ogni previsione.
Ho scoperto di essere uno dei soggetti in bianco e nero e a colori che Totò Cariello ha voluto fissare nella sua mostra “Nostos”. Ci ha tenuto ad accompagnarmi personalmente, e di questo gli sono profondamente grato, spiegandomi il senso di tutto quanto ha prodotto ed esposto.
Totò Cariello si è formato a Bologna e, insieme ad un gruppo di artisti, ha fondato una galleria e un movimento. Il suo excursus artistico si è sviluppato con altre mostre in giro per l’Italia e all’estero come per esempio a Parigi e a Berlino. Ha lavorato anche per la moda, creando delle stupende installazioni.
L’autore mi ha spiegato e raccontato che Nostos significa nostalgia e ritorno alle origini. Un vero e proprio viaggio che ognuno di noi compie verso le sue origini.
Ha voluto ricordare i volti di tante persone e i luoghi, rappresentandoli in modo particolare. Le foto, in formato polaroid, sono state elaborate con alcuni filtri. Le immagini, una per una, raccontano la memoria dell’autore che come risacca si infrange e si rigenera. Secondo l’autore tutto quello che si rigenera dà vita ad altra vita. Cosi da un ricordo passato all’altro, si sviluppa l’arte in generale e soprattutto la sua originale arte.
Come ha scritto Bianca Pedace, “il nostos impone anche altre operazioni: con coraggio si affronta l’assalto della memoria. Un monumentale polittico rende ben conto di un archivio di ricordi e persone. Investito da molte emozioni, l’artista non prova a riordinare le carte ma si abbandona a ondate e correnti, lasciando che tutto riemerga “come in una risacca”. Sono volti di Licata, materiali reperiti dal web e poi rielaborati, documenti di una possibile storia visiva – che non pretende di essere completa – di un’intera città. Volti e identità sono, del resto, da tempo, un ambito di ricerca importante per l’artista. La galleria di ritratti, in formato Polaroid, non nega l’identità individuale ma la innesta in una nuova possibile dimensione comunitaria (si veda anche Passeggiata a Licata), allusione che avvicina la poetica di Totò, dispiegata anche nell’organizzazione culturale, a esperienze tra le più qualificanti della contemporaneità. Facendo intelligentemente il verso all’immaginario social per eccellenza, Cariello si assume l’impegno di compilare un archivio mnemonico delle immagini e dell’immaginario, in cui, come onde nel mare, si accavallano e si confondono le memorie personali”.

L’autore ha spiegato che i filtri diversi, il bianco e il nero o i colori, sono indicativi dell’immagine stessa. Bellissime le immagini in bianco e nero e altrettanto spettacolari le immagini a colori, perché il colore dona a chi osserva nuovi stimoli. In alcune fotografie spicca più il rosso o il giallo, a seconda dell’interpretazione dell’autore.
Inoltre, sono stati esposti anche 9 quadri con 9 colori diversi per rappresentare le 9 province siciliane. Proprio dalla Sicilia incomincia il lavoro di ritorno alle origini dell’autore.
Il suo desiderio di lavorare e fare qualcosa per la sua città, Licata, lo ha sempre coinvolto e travolto. Lui sa che si possono realizzare tanti progetti e si possono fare tanti viaggi ipotetici e vuole continuare a spendersi per la sua città.
Cariello ci trasmette un messaggio importante che riguarda il concetto di arte. Quando parliamo di arte è necessario avvicinarsi a tutte le arti: la pittura, la scultura, il teatro, la poesia e molto altro ancora. L’osservazione delle diverse forme d’arte ci porta ad avere nuove idee, nuove risposte e nuove spiegazioni. A Licata ci sono tanti artisti e l’autore li invita a non perdere la speranza e a continuare il percorso che hanno intrapreso anche nei momenti più difficili.
L’autore mi ha ricordato quanto sia importante continuare a sognare. Nell’era dell’intelligenza artificiale e del Metaverso è fondamentale curare l’immaginazione e i traguardi da raggiungere. Ormai, non riusciamo a distinguere il mondo reale da quello virtuale. Il tempo scorre veloce e non ci fermiamo a riflettere. Non riusciamo a comprendere nemmeno quello che desideriamo e non combattiamo più per gli ideali.
In passato, abbiamo avuto modo di osservare come tanti uomini e tante donne hanno cercato di portare avanti i propri sogni personali e collettivi per raggiungere il bene comune. In un mondo pieno di “ismi” trovano spazio l’egoismo e l’individualismo ed occorre invertire la rotta.
Le nuove generazioni hanno tanti sogni e ci sono tanti giovani eccellenti che molto spesso lasciano la nostra terra e offrono il loro talento altrove, perché non siamo capaci di accoglierli e di aiutarli a realizzarsi.
Gli adulti hanno delle responsabilità la prima è quella di educare e la seconda è quella di garantire un futuro migliore ai ragazzi.
Noi dobbiamo essere un esempio per i nostri figli e non possiamo lasciarli soli. Hanno bisogno di essere supportati e devono comprendere quanto sia importante il rispetto per la memoria, per il ricordo e per la dignità umana. Ogni volto ha una sua storia e questa storia deve essere capita e non giudicata. Dobbiamo metterci all’ascolto degli altri e del mondo per permettere a tutti di provare a realizzare i propri sogni, cosi come vuole Cariello.
L’autore ci invita ad avere fiducia nel futuro ed io sono un ottimista e mi auguro che insieme ai sogni si possa conquistare la serenità e la pace.
Questa mostra che mi ha permesso di provare davvero delle grandi emozioni in una meravigliosa sera d’agosto e soprattutto in una delle location più belle della mia Licata.
Ringrazio Totò Cariello, perché mi ha regalato indimenticabili sensazioni e percezioni e mi ha permesso di viaggiare istantaneamente nel passato, nel presente e nel futuro.